È inopportuno e offensivo che Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i “territori palestinesi occupati”, abbia parlato alla Camera e al Senato proprio nei giorni successivi all’aggressione antisemita avvenuta a Lainate contro cittadini francesi di origine ebraica. Proprio perché sono stato commosso dalla tanta solidarietà ricevuta dalla società civile e politica italiana, devo denunciare la follia che dopo tutto questo, il Parlamento – su invito in particolare del Movimento 5 Stelle, con il sostegno di Susanna Camusso – abbia ospitato Albanese. La special rapporteur ha presentato il suo rapporto realizzato con parole malate e che contribuiscono a creare quel clima di odio antiebraico i cui effetti abbiamo visto nel video girato all’interno dell’autogrill dalla stessa vittima.

La relazione presentata dalla sedicente avvocatessa illustra il conflitto tra Israele e Hamas in maniera grottesca. Basta pensare che il termine “genocidio” in diverse forme compare 57 volte in un rapporto di 38 pagine, mentre le parole “Hamas” e “terrorismo” non compaiono mai. Siamo di fronte a una rappresentazione distorta della realtà che alimenta odio antiebraico. Un linguaggio che è lo stesso utilizzato da Hamas e dai suoi sostenitori a Teheran.

Non è un caso che Albanese abbia ricevuto recentemente grande solidarietà proprio da parte del gruppo terrorista palestinese, nonché dal regime iraniano degli ayatollah che continua a impiccare – anche e soprattutto in questi giorni – persone del movimento “Donna, vita e libertà”. Questo dovrebbe far riflettere i tanti che la ospitano non solo in Parlamento, ma anche in convegni e in televisione, dove è arrivata a dire su La7 che i soldati israeliani sparano ai testicoli dei bambini palestinesi. Possibile che i conduttori del programma siano contro l’antisemitismo e nel frattempo facciano passare questi messaggi deliranti? Si rendono conto di essere veicolo di linguaggio d’odio? Già solo concepire che i soldati israeliani facciano una cosa del genere, rivela un modo di pensare completamente fuori dalla realtà. Tanto più se tali accuse vengono da una persona che, quando c’è da parlare del massacro del 7 ottobre e dei bambini ebrei, non fa altro che balbettare supercazzole.

Del resto, Albanese non è nuova a uscite deliranti. Ricordo la denuncia della Ong UN Watch che ha documentato come fu lei a parlare di “lobby ebraica” che controlla l’America e di “CIA e Mossad che erano dietro la strage di Charlie Hebdo. Siamo di fronte a una persona che produce slogan e parole complottiste e faziose, che contribuiscono ad armare le mani degli antisemiti. Non sono certo solo io o UN Watch a contestarla. È noto, infatti, che Albanese è l’unica relatrice Onu della storia ad essere stata condannata per antisemitismo da Francia, Germania, Canada e Stati Uniti. Questa circostanza dovrebbe far riflettere sulla gravità della situazione e sull’opportunità di ospitarla nelle nostre istituzioni.

Mi pare dunque altamente inopportuno e inaccettabile che, a pochi giorni da quanto successo a Lainate, il Parlamento e certi media possano ospitare una personalità così controversa proprio sul tema dell’antisemitismo. Le parole hanno un peso, soprattutto quando vengono pronunciate nelle aule istituzionali e nelle prime serate televisive. Specialmente in questo momento storico, delicato, dobbiamo essere attenti a non alimentare ulteriormente l’odio che già si manifesta nelle nostre strade.