Siracusa, il nuovo stadio si fa bello per la C. Ma vaglielo a spiegare il relamping

Pensi di aver fatto finalmente una cosa buona, giusta e necessaria per la tua città e allora sei tranquillo nel pubblicare il post in cui, nel dare l’informativa al popolo dei social, un po’ ti pavoneggi pure. Ti convinci ingenuamente che questa volta non ci sia nessuno che potrà lamentarsi di qualcosa, ma ecco che ti ritrovi puntuale il follower insoddisfatto, quello incontentabile per i motivi più risibili, pronto a rimproverarti pubblicamente. Capita spesso ed è successo qualche giorno fa anche a Francesco Italia, sindaco di Siracusa.

Il primo cittadino del capoluogo siciliano, subito dopo Ferragosto, forse pensando di sfruttare l’onda leggiadra della festa appena trascorsa e di rendere più felici i suoi concittadini, ha pubblicato sulla pagina Facebook le foto dello stadio comunale Nicola De Simone interessato dai lavori all’impianto di illuminazione. “Ultimati i lavori di relamping – scrive il sindaco Italia – allo #stadio di #Siracusa. Successivamente sono previsti nove proiettori sulla pensilina della tribuna”. I lavori si erano resi necessari per consentire alla squadra locale, che a maggio scorso aveva vinto il campionato ritornando, dopo sei lunghi anni in serie C, di disputare nello stadio cittadino le partite casalinghe della prossima stagione.

Adesso, vien da chiedersi, cosa puoi o vuoi mai rimproverare a un sindaco così solerte ed efficiente? La risposta ce la fornisce uno dei follower più attivi, tal Carlo Nocita, che scrive sotto al post del sindaco: “perché non si dice: è stata adeguata la capacità illuminante per ottimizzare la visibilità? Il relamping lasciamolo agli americani”. Mentre, Filippa Maria Riggio aggiunge: “ora sfoggia anche la sua cultura tra virgolette, tanto per dare idea più complessa di quello che in effetti hanno fatto!”. Di rimando ai primi due, ci sono poi i commenti pubblicati dai follower Giuseppe Costanzo che commenta: “ora volete scriverlo in italiano relamping, che ho studiato l’inglese” e da Danilo Zappulla che, con una punta di ironia, scrive: “pensa quando poi faranno il retribuning o il recurving”. A quest’ultimo risponde direttamente Mauro Colapicchioni che invece propone: “ma non potrebbero fare direttamente il restading, magari da un’altra parte della città, invece che tra i palazzi?”.