Sottomarino scomparso nell’Atlantico, chi sono le persone a bordo e quante ore di autonomia hanno: “Mezzi Nato non arrivano al Titanic”

Massimo novantasei ore di autonomia di ossigeno. Una corsa contro il tempo per cercare il sottomarino Titan disperso nell’Oceano Atlantico con cinque persone a bordo che si stavano recando a visitare il relitto del Titanic. Le squadre di ricerca statunitensi e canadesi stanno impiegando “tutte le risorse disponibili” per risalire al sommergibile di cui non si hanno più notizie dalla giornata di domenica 18 giugno.

Cinque le persone a bordo quando il contatto con il piccolo sottomarino è stato perso, dopo circa un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’immersione. L’operazione di salvataggio è continuata durante la notte, ma finora non c’è traccia del sottomarino della OceanGate Expeditions. “È una sfida condurre una ricerca in quell’area remota”, ha detto un comandante della Guardia Costiera. “Ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di poter localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”.

Sottomarino che consente ai turisti di visitare il relitto del Titanic (dei 2.200 passeggeri e dell’equipaggio a bordo, morirono in più di 1.500), scoperto nel 1985 e situato a circa 12.500 piedi di profondità, a circa 370 miglia al largo della costa di Terranova, in Canada

Dal canto suo la OceanGate Expeditions fa sapere che sta facendo “ogni passo possibile” per riportare in salvo i cinque membri dell’equipaggio a bordo del sommergibile scomparso, secondo una dichiarazione rilasciata dalla compagnia nelle scorse ore. “Siamo profondamente grati per l’assistenza urgente ed estesa che stiamo ricevendo da più agenzie governative e compagnie di acque profonde mentre cerchiamo di ristabilire il contatto con il sommergibile“, si legge nella dichiarazione. Nella nota la compagnia afferma che “da tempo non siamo in grado di stabilire comunicazioni con uno dei nostri mezzi di esplorazione sommergibili che sta attualmente visitando il sito del relitto del Titanic. La nostra intera attenzione è rivolta al benessere dell’equipaggio e viene fatto ogni passo possibile per riportare i cinque membri dell’equipaggio in sicurezza”.

Chi sono i passeggeri a bordo

A borso, Hamish Harding, un esploratore e uomo d’affari britannico di 58 anni che è il presidente della società aeronautica Action Aviation. Poi c’è anche l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, fiduciario dell’Istituto SETI, e suo figlio Suleman. Presente Stockton Rush, il CEO proprio di OceanGate oltre all’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet di 73 anni, secondo un post su Facebook di Harding prima dell’inizio dell’immersione.

Un sommergibile, come il Titan, è un tipo di moto d’acqua, ma presenta alcune differenze fondamentali rispetto al sottomarino più noto. A differenza dei sottomarini, un sommergibile ha bisogno di una nave madre per lanciarlo. La nave di supporto del Titan era la Polar Prince, un’ex nave rompighiaccio della Guardia Costiera canadese, secondo il comproprietario della nave Horizon Maritime. Un sottomarino può rimanere sott’acqua molto più a lungo, mentre i sommergibili hanno meno riserve di potenza, secondo OceanGate, la società che gestisce la spedizione Titan. In genere le immersioni del sommergibile fino al relitto del Titanic di solito durano dalle 10 alle 11 ore.

Il Titan pesa 10.432 chili, misura 6,7 metri di lunghezza e può contenere cinque persone per 96 ore. I biglietti per un viaggio di otto giorni che includono immersioni al relitto a una profondità di 3.800 metri costano 250.000 dollari.

Con il passare delle ore le ricerche diventano sempre più difficili così come le possibilità di ritrovare vive le persone nel sommergibile. Ricerche che non potranno contare sul sistema di soccorso sottomarino della Nato perché non è in grado di raggiungere le profondità richieste. Lo ha reso noto il ministero della Difesa britannico che sta ”continuando a monitorare la situazione” ed è ”pronto a mettere a disposizione la sua esperienza”. Ma, come si legge in una nota, i sottomarini Nato potrebbero non essere in grado di raggiungere il relitto nell’Oceano perché ”le profondità marine superano di gran lunga” quelle in cui si può operare in sicurezza. Un sommergibile della Nato, utilizzato per salvare l’equipaggio di un sottomarino colpito, può operare a 610 metri, mentre un veicolo telecomandato può raggiungere una profondità di 1 chilometro. Il relitto del Titanic si trova a 3.800 metri.