Stronzi asintomatici, per favore basta!

Gentile direttore,
io ho una sezione della corteccia cerebrale che patisce come traumi le illogicità specialmente se nocive alla salute. Chiedo poco spazio per dire che l’insieme di tutti coloro che sono infetti dal virus Covid-19 pur non avvertendo alcun sintomo (i leggendari asintomatici) non coincide con l’insieme di coloro che girano per strada senza costituire alcuna minaccia per chi è sano. C’è un dato che conosciamo e su cui non esistono pareri opposti: tutti coloro che vengono chiamati “infetti” – siano sintomatici o no – portano in giro una “carica virale” di varia intensità e grazie a quella possono o non possono infettare i sani.

Su cento persone “infette”, soltanto la modesta percentuale compresa fra l’1,2 e l’1,8 per cento (fra dieci e quindicimila su un milione) morirà. Il restante 98 per cento guarirà e vivrà felice e contento. La domanda chiave non è dunque “quanti fra gli infetti saranno malati” ma quanti fra gli infetti mai malati potranno infettare persone non infette. Vorrei riuscire a difendere la diversità fra le domande perché da ciascuna derivano diverse risposte rispetto a chi alla fine ci lascerà, o potrebbe lasciarci, la pelle. Sembra solo logica, ma è invece una faccenda di vita e di morte. Perché? Perché ogni cento persone infettate da chi sta benissimo ma gira con una carica virale sufficiente per contaminare, circa due moriranno. Prima terapia intensiva, poi camera ardente.

È di nessun interesse sapere quanti contaminati svilupperanno sintomi (chi se ne frega) perché il dato che ci interessa è l’altro: sapere quanta gente sarà infettata dai non sintomatici di bell’aspetto. Non vogliamo sapere quanti tossiranno, ma quanti fra chi stava bene, tireranno le cuoia. Viva la scienza empirica che proceda per tentativi, errori e correzione di errori. Viva il trenta per cento che ha votato No.