Tassisti e NCC, il divieto di dispositivi elettronici alla guida ha prodotto un effetto imprevisto

IL SERVIZIO TAXI TASSISTA TASSISTI

Meno traffico, meno emissioni, più efficienza. La mobilità urbana sostenibile non passa soltanto da bus elettrici e da piste ciclabili, ma anche dalla capacità dei servizi di trasporto pubblico, di linea e non, di entrare a pieno titolo nell’era digitale. Se questa è la traiettoria evidente, è necessario rimuovere gli ostacoli.

Uno dei più anacronistici riguarda l’impossibilità di utilizzo di dispositivi elettronici alla guida per tassisti e NCC. Il divieto per tutti i cittadini, inserito nel Codice della Strada con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza, ha prodotto un effetto collaterale imprevisto: impedire di fatto al comparto taxi di servirsi di smartphone e tablet, strumenti ormai indispensabili per accedere alle piattaforme di prenotazione e interconnessione con gli utenti. Del resto, il limite generalizzato è stato introdotto nel lontano 2012, epoca in cui le app si trovavano in uno stato a dir poco embrionale.

I tempi sono cambiati: le piattaforme digitali che mettono in contatto passeggeri e tassisti ormai non sono più solo una comodità, ma un fattore di efficienza. Ricevere chiamate via app permette ai tassisti di ridurre drasticamente le cosiddette “corse a vuoto”: meno chilometri senza passeggeri, meno consumo di carburante, meno traffico ed emissioni. Per questo, molti osservatori ritengono che il legislatore dovrà muoversi verso una regolazione che, pur garantendo la sicurezza, preveda anche esenzioni, in modo tale da consentire agli operatori del trasporto non di linea di utilizzare in maniera certa e affidabile le tecnologie digitali indispensabili al servizio.

I rappresentanti della categoria concordano. Secondo Loreno Bittarelli, presidente di URI – Unione Radiotaxi d’Italia e di itTaxi (la piattaforma con il maggior numero di corse mensili, oltre 450 mila) la posta in gioco è chiara: «Le app non sono solo uno strumento di lavoro, ma un tassello di una mobilità urbana più efficiente e sostenibile. La digitalizzazione consente di ridurre le corse a vuoto, diminuire i tempi di attesa e limitare l’impatto ambientale. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha già evidenziato la necessità di rimuovere i vincoli che ostacolano l’uso delle piattaforme: permettere al servizio di adeguarsi alle indicazioni rappresenterebbe un beneficio non per la categoria, ma per l’intera comunità».

Digitalizzare significa rendere i servizi più accessibili. Una prenotazione via app permette ai cittadini, per esempio, di programmare una visita medica senza incertezze o, in caso di difficoltà motorie, di organizzare gli spostamenti in modo più semplice. Da questo punto di vista, in molte città europee il modello di sistema di trasporto pubblico locale integrato, in cui i vari mezzi di trasporto pubblico sono in dialogo tra loro, è già realtà. Le piattaforme di mobilità consentono di pianificare un percorso unico, combinando mezzi diversi in funzione del tempo, del costo e dell’impatto ambientale. Possibilità che non dispiacciono né ai cittadini né al comparto. Negli ultimi anni, i tassisti hanno investito per modernizzarsi. Bloccare l’uso degli apparecchi digitali alla guida, come avviene oggi, rischia di frenare il percorso verso una mobilità urbana più verde e inclusiva.