Taxi, prezzi predefiniti in anticipo per un servizio più trasparente: il calcolo con algoritmi e tariffe comunali

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Nelle grandi città italiane prendere un taxi spesso può trasformarsi in incognita. Tra traffico, cantieri e maltempo, il costo finale della corsa può variare anche di molto rispetto alle aspettative iniziali. Un emendamento di Fratelli d’Italia al Ddl Concorrenza – ora in esame al Senato – punta a cambiare lo scenario. La proposta apre alla possibilità di conoscere in anticipo il prezzo di una corsa prenotata tramite app, calcolandolo sulla base della tariffa comunale e sempre sotto la supervisione dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART).

L’intenzione dell’emendamento è quella di modificare la legge quadro n. 21 del 1992 sul servizio taxi, permettendo alle piattaforme di proporre prezzi predeterminati, calcolati tramite algoritmo ma sempre sulla base della tariffa comunale. Si lascia poi all’utente la libertà di scegliere se accettare il prezzo comunicato in anticipo o pagare secondo il rilevamento del tradizionale tassametro. Una soluzione pensata per garantire maggiore prontezza e trasparenza del servizio, e al contempo protezione da abusi e irregolarità. Un elemento chiave è proprio il ruolo dell’ART, cui per l’emendamento spetterebbero la definizione di criteri di configurazione degli algoritmi, la verifica del rispetto dei principi di trasparenza e non discriminazione e il monitoraggio della regolare applicazione della tecnologia.

Del resto, è stata proprio l’Autorità di Regolazione dei Trasporti a specificare in passato (parere 19 del 2025) che la predeterminazione dei prezzi della corsa può aumentare la trasparenza e la concorrenza tra canali di prenotazione, rafforzando la tutela degli utenti. E se il settore taxi è da tempo chiamato a misurarsi con operatori globali che già utilizzano piattaforme digitali evolute, prevedere una previsione anticipata dei prezzi delle corse significa dotare il comparto di maggiore competitività e allinearsi a quanto già accade in molte altre città d’Europa. Sull’emendamento alcune associazioni sindacali hanno espresso perplessità, temendo possibili distorsioni; eppure, URI–Unione Radiotaxi d’Italia, principale sigla rappresentativa della categoria, in una nota a commento dell’emendamento, ha dichiarato: «Si tratta di uno strumento moderno e competitivo, in grado di migliorare la qualità del servizio per cittadini e operatori».

L’organizzazione sottolinea che la proposta semplicemente “aggiunge un’opzione regolata e trasparente” per pianificare in anticipo il costo delle corse, senza modificare le tariffe amministrate. Sotto questo profilo la misura, se attuata, potrebbe tradursi in un doppio vantaggio: da un lato, aumentare la competitività; dall’altro, offrire agli utenti più garanzie, trasparenza e certezza. Sarà ora il Parlamento a confermare o meno se questo equilibrio tra innovazione digitale e regolazione può diventare realtà e a stabilire a che velocità il settore taxi può proiettarsi verso il futuro.