Terremoto in Russia, si dimette dopo 30 anni il presidente di Lukoil Alekperov: l’oligarca del petrolio lascia dopo le sanzioni

Un terremoto, perché altro modo di definirlo non esiste. Il numero uno di Lukoil Vagit Alekperov, colosso petrolifero russo e una delle più grandi compagnie mondiali nel business dell’oro nero, si è dimesso dalla guida della società che guidava da quasi trent’anni, per la precisione dal 1993.

L’annuncio è arrivato tramite uno stringato comunicato del gigante del petrolio in cui si legge che presidente e membro del consiglio di amministrazione Vagit Alekperov ha informato la società sulla sua decisione di dimettersi” dalle sue funzioni. Comunicato in cui non sono indicate le motivazioni che stanno dietro questa decisione.

La scelta di Alekperov, imprenditore russo nato in Azerbaigian che nel 1991 aveva fondato la prima società energetica statale verticalmente integrata, Langepas-Uray-Kogalymneft, e che nell’aprile 1993 divenne poi la Lukoil Oil Company, arriva a distanza di una settimana dall’inserimento del manager nella nuova lista di personalità russe sanzionate dal Regno Unito.

L’oligarca russo, che ha un patrimonio netto stimato di quasi 23 miliardi di dollari secondo il Billionaires Index di Bloomberg, è stato sanzionato dal Regno Unito lo scorso 13 aprile, nella nuova tranche di sanzioni introdotte nei confronti di 178 cittadini russi vicini al Cremlino.

Alekperov invece non è inserito nell’elenco dei sanzionati dell’Unione europea e degli Stati Uniti. La Lukoil a inizio marzo aveva pubblicamente espresso posizione sulla guerra, o “operazione militare speciale”, come viene ancora oggi definita dal Cremlino.

La compagnia petrolifera, pesantemente sanzionata dal blocco occidentale, aveva chiesto una “rapida fine” della guerra in Ucraina. “Sosteniamo una rapida fine del conflitto armato e sosteniamo pienamente la sua risoluzione attraverso un processo di negoziazione e mezzi diplomatici“, aveva detto il consiglio di amministrazione di Lukoil in una dichiarazione.