Nel “Si&No” del Riformista il quesito del giorno è il seguente: Giusto il test antidroga ai parlamentari? Favorevole il direttore responsabile del Riformista Andrea Ruggieri secondo cui “sarebbe bellissimo verificare la coerenza di certi poliziotti della morale“. Contrario invece Fabrizio Cicchitto, presidente Riformismo e Libertà, che ribatte: “Il test antidroga dovrebbe riguardare ogni settore della classe dirigente del Paese“.
Qui il commento di Andrea Ruggieri:
Come sarebbe bello se qualcuno potesse organizzare una sfilata di politici che si testano sul loro eventuale uso di droghe, dopo aver dichiarato contro Elon Musk per il suo presunto consumo di stesse sostanze…
Nel paese dove si crede che fare politica significhi fare il commentatore di qualunque fatto prevalentemente di costume (altrui), come si fosse degli opinionisti da trasmissione tv del pomeriggio (sogno di molti di loro, peraltro), e mentre fuori dall’Italia il mondo corre a colpi di riforme verso il futuro per accaparrarsene posti di lavoro, ricchezza e modernità perché i politici pensano alle cose serie anziché alla sciocchezze di costume, sarebbe bellissimo verificare la coerenza di certi censori.
Io non mi sono mai drogato (malgrado qualche patetico tentativo di qualche cazzaro di accreditarmi come tale solo perché cercavo di non condurre un’esistenza triste e grigia e non sembravo uno picchiato dalla vita, come lui), lo ritengo un errore dannoso, ma sono libertario: che ognuno faccia quel che vuole (salvo mettere a rischio la vita altrui, ad esempio al volante). Però, che la sinistra politica e mediatica criminalizzi Musk per il suo (presunto) consumo personale di droghe, dopo anni passati a discutere di liberalizzare quelle leggere e non punire il consumo di quelle pesanti, con la sinistra favorevole a entrambe le misure, beh che quella sinistra oggi insorga a commentare un fatto simile, e lo faccia invertendo anni e anni di opinione sul tema solo perché Musk (hanno decretato) non è sinistrato dal politicamente corretto, svela il manicheismo ridicolo di cui alcuni politici italiani sono portatori dannosi per il paese.
Detto ciò, e proprio (solo) per questo, se vi piace tanto giudicare gli altrui stili di vita (perché di questo parliamo), se avete decretato autonomamente di essere i poliziotti della morale, attendo con ansia la dimostrazione del fatto che ne abbiate titolarità. Quindi vi invito a sottoporvi a un test per dimostrare che non siete come lui che criticate tanto, che almeno a differenza vostra ha creato imprese galattiche diventando l’uomo più ricco del mondo.
Sia chiaro che il mio è un paradosso che vuole ‘punire’ la superficialità di convenienza di alcuni sedicenti politici: per me un politico deve rispondere solo di quanto fa o non fa nella sua attività (nel caso di specie, sparare sciocchezze). Nella sua vita privata deve rimanere libero di fare ciò che vuole e, forse, più si sente libero anche di evadere quando ha finito di lavorare, meglio farà il suo lavoro.
Però se si moralizza, allora si deve essere irreprensibili. Altrimenti, astenersi please.
Ricordo un aneddoto che la dice lunga: quando a Silvio Berlusconi venivano ridicolmente contestate alcune sue serate private (e io pensavo tra me e me, e non solo, che chiunque dei suoi censori avrebbe fatto di molto peggio, al posto suo), i parlamentari del Partito Democratico erano scatenati sulla cresta dell’onda del moralismo di maniera. Una sera, ricevo una telefonata da un mio amico di Forza Italia, che con una sua compagnia di amici si trovava in un bordello a Chiasso. Si, avete capito bene, era in un bordello. E mi racconta che uno dei maggiori censori pubblici del Cavaliere (due dichiarazioni stampa al giorno in cui gli dava dell’uomo di dubbia moralità) sedeva al bancone del bordello gaudente e ridanciano abbracciato a due prostitute, impegnato a trattare, al ribasso, il prezzo di una prestazione da due contro uno (lui), o threesome come direbbe qualcuno oggi. Ecco, con i moralisti d’accatto, quelli che sono giudici inflessibili solo dei comportamenti altrui, ma eccellenti avvocati difensori solo dei propri atteggiamenti e comportamenti, io sono per il contrappasso. Vorrei vedere tutti quelli che hanno fatto mezza dichiarazione diversa dal: “Musk si droga? Mi pare un po’ scandaloso che i giornali lo affermino e comunque sono affari suoi”, ecco vorrei vedere tutti costoro sfilare davanti a un test del capello antidroga. E verificarne la coerenza. Sono sicuro che ci faremmo un sacco di risate. E ci spiegheremmo anche molte delle cazzate che alcuni di loro dicono, e che mettono a volte anche nero su bianco in commi di legge, ahinoi.
