Un incredibile risarcimento di un miliardo e duecentomila dollari è stato stabilito in America come pena per Jamal Jackson,colpevole di revenge porn, l’atto illecito di diffondere materiale intimo senza il consenso dell’individuo coinvolto. Lo ha stabilito il tribunale di Houston, in Texas, negli Stati Uniti, dove tale pratica è considerata un reato dal 2015.
Gli eventi narrati trovano radici nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022. Secondo quanto emerso dagli atti processuali, la vittima indicata con le iniziali D.L. e il suo ex fidanzato, Marques Jamal Jackson, avevano iniziato una relazione nel 2016, i due vivevano insieme a Chicago. Quando sorgono i primi problemi, lei si trasferisce a casa della madre, nella contea di Harris, e lui – detentore di password di email e social della compagna – inizia a meditare la vendetta.
Nel corso degli anni, avevano condiviso immagini intime e private, che poi, una volta conclusa la loro relazione, sono state utilizzate dallo stesso Jackson come mezzo di ritorsione.
Senza il consenso dell’ex compagna, sceglie di diffondere il materiale su diverse piattaforme social. Foto inviate alla famiglia della donna, agli amici, ai colleghi e persino al datore di lavoro, attraverso una cartella Dropbox accessibile al pubblico, ma anche su un sito pornografico e sui social. Secondo le ha ricostruzioni inoltre cercato di violare la privacy della vittima accedendo illegalmente al suo telefono e al sistema di telecamere all’interno della sua abitazione. La sua colpevolezza è stata ulteriormente svelata in tribunale attraverso le numerose chiamate e i messaggi intimidatori e ossessivi inviati alla donna nel corso del tempo. In uno di questi si poteva leggere: “Il resto della tua vita lo passerai cercando di cancellarti da Internet. E non ci riuscirai. Buona caccia”.
La donna si è rivolta al tribunale ad aprile 2022, qualche giorno fa la storica sentenza. 200 milioni per il disagio subìto e un miliardo per il grave danno arrecato.
Il disposto si staglia in modo straordinario, superando persino la richiesta di risarcimento avanzata dalla parte lesa, che ammontava a 100 milioni di dollari, mirata a fungere da deterrente per chiunque pensasse di intraprendere simili azioni. “Ci auguriamo che l’entità straordinaria del verdetto trasmetta un messaggio di prevenzione e scoraggi chiunque dall’agire in questa deplorevole attività”, ha dichiarato Bradford Gilde, l’avvocato della donna, che aveva promosso la causa contro l’uomo coinvolto. La denuncia comprendeva una serie di accuse, tra cui abuso psicologico e sessuale, violenza domestica e revenge porn. Gilde ha sottolineato: “Spesso è difficile ottenere una condanna penale in casi come questi, ma il verdetto in termini di risarcimento restituisce alla vittima la sua dignità”.
Da notare che, fatta eccezione per Massachusetts e Carolina del Sud, ogni stato degli Stati Uniti è dotato di leggi contro il revenge porn.
