Dal 18 dicembre torna in una forma inedita Sette Giorni per Paesaggi: il Festival che indaga il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive si trasforma in podcast, una scelta dettata dall’impossibilità di organizzare eventi dal vivo a causa dell’emergenza sanitaria. Saranno disponibili su storielibere.fm – piattaforma editoriale di podcast audio affidati a narratori competenti e appassionati – sette puntate fatte di approfondimenti lectio e incontri che ci traghetteranno verso un nuovo incontro fisico per l’edizione 2021.
Organizzato da EN Laboratorio Collettivo, per questo anno il festival non si terrà dunque a Piacenza ma sarà il primo festival-podcast. Agli Immaginari del limite – tema centrale in questo momento storico che ci ha ricordato come il sistema vivente e il non vivente siano strettamente correlati – sarà dedicata questa edizione che vuole indagare la relazione tra il paesaggio e le forme dell’abitare.
Consacrato tra i media più interessanti dell’ultimo anno, il podcast combina la naturalezza dell’ascolto con lo stile on-demand, può accompagnare le attività quotidiane o impegnare l’attenzione, prestandosi tanto all’intrattenimento, quanto all’informazione e alla divulgazione. È stato quindi naturale per il Festival Sette Giorni per Paesaggi scegliere questo mezzo per incontrarsi nuovamente. La voce può superare i confini che ci separano, creando nuovi paesaggi tra le mura di casa grazie all’ascolto.
“Quando abbiamo immaginato di costruire Sette giorni per paesaggi durante gli scorsi mesi, così difficili per tutti, ci siamo ricordate di essere parte di una macronarrazione stratificata e dalle tante articolazioni. Volevamo raccontare questo paesaggio mobile, in continuo mutamento in cui ci troviamo e da cui dipendiamo totalmente. Se il corpo non può essere presente e fare comunità, che sia la voce, mentre si cammina, si lavora o si guida, a costruire un luogo d’incontro. Dove i grilli, i venti d’Appennino, le parole e le esperienze dei narratori costruiranno, per chi le ascolta, luoghi di ospitalità temporanea” ha detto l’artista Claudia Losi, direttrice insieme all’architetto Giovanna Cavalli, de Festival.
Cos’è un paesaggio? Cosa definisce la nostra relazione con gli spazi che abitiamo? Qual è il limite che ci separa dal mondo che ci circonda? In attesa di tornare a incontrarsi dal vivo, saranno le voci degli ospiti del Festival che, puntata dopo puntata, ci accompagneranno su terreni reali e metaforici, attraverso paesaggi sonori e riflessioni, racconti di mondi in bilico, case sul limite, mappe oceaniche, contadini partigiani e antichi filosofi.Il primo incontro, disponibile su storielibere.fm dal 18 dicembre, sarà dedicato alla Relazione, lo psicologo Ugo Morelli ci parlerà dell’incontro con l’altro da noi, animale o vegetale, animato o inanimato, è infatti in questa relazione che nasce la nostra identità di esseri umani come parte di un tutto. Il filosofo Davide Assael ci spiegherà come il senso del limite e la cura sono al cuore dell’ecologia.
Tantissimi gli ospiti che nel corso delle puntate prenderanno voce: si parlerà di insediarsi, di come prendere dimora e costruire una memoria dei luoghi con Anna Zegna che ci mostrerà come sia possibile trasformare le abitazioni attraverso la messa in pratica di una visione verde; l’architetto Fabio Boiardi esplorerà il rapporto tra scrittura, architettura e relazione con il limite. Michele Carini interverrà sul rapporto tra scrittura, voce narrante e
dimensione materiale del libro; il giornalista Francesco Erbani, che dell’ascolto ha fatto un mestiere con il suo lavoro di cronista, racconterà l’Italia che resiste all’abbandono e custodisce i propri tesori. L’architetto Antonio De Rossi presenterà dei casi esemplari di rinascita dei territori; mentre la fisica, filosofa della scienza e artista Alice Benessia racconterà la storia di Pianpicollo Selvatico, luogo in cui si incoraggia la ricerca artistica, scientifica e filosofica e si promuove ogni forma di diversità, culturale ed ecologica. E poi ancora, il giornalista Filippo Lezioli parlerà delle Stick Charts, carte nautiche tipiche delle isole Marshall, metafore utili per la comprensione del contemporaneo; l’architetto e artista ricercatore Ugo Locatelli rifletterà, invece, sulla complessità dell’ambiente nell’era dell’Antropocene; l’architetto Antonio De Rossi si concentrerà sulla questione delle aree interne e della territorializzazione delle politiche, sull’importanza di progetti di rigenerazione che combinino conservazione e innovazione; Luca Andreoni costruirà una narrazione del territorio attraverso il suo sguardo di fotografo.
Uno sguardo sarà rivolto dal Festival ai più piccoli, Giulia Mirandola guiderà i giovani ascoltatori all’interno di un percorso sonoro in sette tappe, per esercitare l’ascolto, l’attenzione, la relazione con i luoghi. La voce dell’attore Umberto Petranca, ideatore di Walking in Fabula – percorsi tra natura e teatro, accompagnerà i diversi appuntamenti con storie di boschi, borghi e montagne, per contribuire a costruire una banca della memoria per le comunità.
I suoni del paesaggio che accompagnano le voci degli ospiti sono stati registrati da Massimo Araldi durante diverse escursioni in boschi, lungo i fiumi e cascate dell’Alto Appennino, valicando passi, incontrando paesi fino a scendere al mare.
