TotalEnergies complice dei russi in “crimini di guerra”: l’accusa di due Ong al gigante francese dell’energia

L’accusa è di quelle pesanti, tanto da spingere i diretti interessati a parlare di denunce “oltraggiose”, “diffamatorie” e “infondate“. Il colosso francese dell’energia TotalEnergies è stato accusato di complicità in crimini di guerra in correlazione al suo ruolo nel fare affari con la Russia dopo lo scoppiare del conflitto in Ucraina, invasa lo scorso 24 febbraio.

A sporgere denuncia presso Procura nazionale antiterrorismo francese, competente per i crimini di guerra, sono state due Ong attive nel campo dei diritti umani: la sigla ambientalista francese Darwin Climax Coalition e l’ucraina Razom we stand.

L’accusa nei confronti del gigante francese è quella di aver continuato a sfruttare un giacimento petrolifero in Russia, consentendo così al regime di Vladimir Putin di produrre carburante poi utilizzato dagli aerei delle forze armate russe nella campagna ucraina.

Il tutto sarebbe stato possibile grazie alla quota del 49% detenuta da TotalEnergies nella joint venture Terneftegaz, che gestisce il giacimento di Termokarstovoye, nell’estremo nord russo. L’altro 51% è del gruppo russo Novatek, di cui TotalEnergies è anche azionista al 19,4%. Il petrolio estratto anche grazie ai francesi dal giacimento di Termokarstovoye sarebbe poi finito alla raffineria di Omsk, in Siberia, centro dedicato alla produzione di carburante per gli aerei russi impegnati in Ucraina.

Accusa non nuova: lo scorso agosto l’autorevole quotidiano francese Le Monde aveva pubblicato un articolo basato su alcuni documenti e un’indagine condotta dall’ong Global Witness che tirava in ballo per la stessa questione il gruppo energetico parigino.

A seguito di quell’articolo TotalEnergies aveva annunciato la vendita del suo 49% di Terneftegaz a Novatek. Una mossa insufficiente secondo Darwin Climax Coalition e Razom We Stand perché, continuando a sfruttare il giacimento di Termokarstovoye, l’azienda francese “ha contribuito a fornire al governo russo i mezzi necessari per commettere crimini di guerra”, col carburante “indirettamente utilizzato dalla Russia per perpetrare i bombardamenti contro la popolazione civile che hanno portato alla morte di almeno 5.587 persone”.

Ovvia la risposta del colosso francese, che tramite l’agenzia Afp ha definito le accuse delle due Ong consegnate alla Procura nazionale antiterrorismo come “oltraggiose”, “diffamatorie” e “infondate”. Quello prodotto dalla joint venture Terneftegaz era, secondo i dirigenti della società di Parigi, tutto materiale “esportato all’estero”, dunque non utilizzato dalle forze armate russe.