I penalisti? Entrano dall’ingresso secondario. Dal primo luglio l’ingresso principale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è off-limits per gli avvocati. Il motivo sarebbe legato alle nuove disposizioni anti-Covid adottate dai vertici dell’ufficio giudiziario.
«Dopo oltre un anno di durissime restrizioni tutto ci saremmo aspettati tranne che vederci anche vietato l’accesso dall’ingresso principale del Tribunale penale per essere dirottati verso un varco di servizio, angusto e inadeguato, posizionato nel parcheggio dei dipendenti del Tribunale, a pochi passi da un bel deposito di rifiuti»: l’avvocato Francesco Petrillo, presidente della Camera penale di Santa Maria Capua Vetere, e il segretario, l’avvocato Olimpia Rubino, commentano duramente la nuova misura decisa dai vertici dell’ufficio giudiziario sammaritano e chiedono che venga revocata.
I penalisti si sentono sempre più estromessi dal Tribunale e mortificati nel loro ruolo di difensori. «Come se non bastassero tutti i limiti e gli ostacoli, a Santa Maria pare più stringenti che altrove, che la pandemia ha riservato al lavoro degli avvocati» aggiungono, lamentando anche il fatto di non essere stati avvisati. «Non c’è stata interlocuzione con la Camera penale nonostante con una nota del 25 maggio scorso avessimo sollecitato i vertici degli uffici giudiziari sammaritani a convocare un tavolo tecnico, proprio per rimodulare le modalità di accesso visti i confortanti dati epidemiologici che hanno portato l’intero paese in zona bianca». I penalisti sono perplessi, faticano a trovare una valida motivazione a questo provvedimento anche in considerazione dei dati regionali sull’emergenza epidemiologica.
«Non vogliamo un liberi tutti», precisano, sanno che bisogna ancora adottare precauzioni, ma «non si comprende – sottolineano – in che maniera la decisione di impedire l’accesso agli avvocati dall’ingresso principale del Tribunale dovrebbe addirittura favorirci. Se la ragione, come si legge nel decreto, è evitare affollamenti all’ingresso principale, dove già è previsto un varco esclusivo per gli avvocati sui 4 esistenti, allora il nuovo varco doveva essere predisposto in aggiunta al primo, non in sua sostituzione. E avrebbe dovuto essere adeguato e non stretto, con i gradini rotti, privo di corrimano e di una rampa per i portatori di handicap e con affianco un bel deposito di rifiuti, perché altrimenti la decisione appare incoerente con le ragioni che l’avrebbero determinata e si rivela l’ennesima beffarda soluzione a scapito degli avvocati che hanno la pretesa di andare in Tribunale a lavorare».
