L’hanno trovato nudo, coricato sulla panchina di una chiesa a pochi chilometri dalla casa di Montaldo di Mondovì, in provincia di Cuneo, dove mercoledì scorso, 16 agosto, aveva ucciso il padre Haring Chainfa Chang e un amico di famiglia, Lambertus Ter Horst. E’ finita dopo 48 ore la fuga di Sacha Chang, 21enne olandese affetto da problemi psichici, fuggito nei boschi della Val Carsaglia dopo il duplice omicidio nella casa dove erano ospiti per una breve vacanza.
Chang è stato trovato dai carabinieri nei pressi di una chiesetta in località Monte Savino a Torre Mondovì, in direzione di Pamparato, piccolo comune del Cuneese con poco più di 250 abitanti. Era esausto, in stato confusionale e con ancora delle tracce di sangue sul corpo secondo fonti investigative, adagiato su una panchina e senza abiti. Due giorni fa, subito dopo l’omicidio (il genitori e l’amico di famiglia sono stati aggrediti e uccisi con un coltello), un uomo aveva provato a inseguirlo con una spranga e lo aveva fatto cadere, ma il 21enne si era rialzato ed era poi saltato oltre il guard rail scappando nei boschi. Alle ricerche, che sono andate avanti senza sosta per due giorni, hanno partecipato circa cento carabinieri, un elicottero e i cani molecolari.
“Sono stato informato dal Prefetto Triolo della cattura del fuggitivo Sacha Chang, olandese, 21 anni, accusato di aver ucciso mercoledì 16 agosto a Montaldo Mondovì il padre Chainfa Chang e l’uomo che li ospitava da qualche giorno, Lambertus (Bert) Ter Horst” dichiara il Presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo. “Sono rimasto in contatto per tutto questo tempo con il sindaco di Montaldo Mondovì – ha detto -, Giovanni Balbo, al quale ho rinnovato alla Comunità da lui guidata la vicinanza di tutti i cittadini della Granda. Parimenti, esprimo l’apprezzamento dell’intera provincia alle Forze dell’Ordine coinvolte nella ricerca e nelle indagini”.
