Sulle quattro questioni, due sono bandiere del M5S e dunque cardini dell’asse giallorosso di governo. La terza, la Grande Riforma istituzionale, è – come avrebbe detto De Gaulle – “un vaste programme”. Certamente sullo sblocco dei cantieri, una misura-chiave per la crescita, l’accordo si potrebbe trovare. E di fatto è su quest’ultimo punto che Italia Viva batte, nelle ultime ore. Ha indetto una conferenza stampa ad hoc, a Palazzo Madama. E disposto tutta l’artiglieria sui temi economici. Sui quali peraltro incassa consensi bipartisan. Il Pd è intento alla riorganizzazione interna, con la nuova segreteria ecumenica che include e valorizza gli ex fedelissimi di Renzi di Base Riformista. Dal Movimento, Stefano Buffagni tende un ramoscello d’ulivo: «Mi interessa lavorare con tutti i parlamentari di maggioranza e di opposizione per risolvere i problemi degli italiani», dice. Il Sindaco di Napoli, De Magistris, abbraccia il premierato: «Sindaco d’Italia? Se la proposta di Renzi va nella direzione di guardare a come funzionano le amministrazioni locali - ha aggiunto - ha tutto il mio sostegno». E apre il leader leghista Matteo Salvini. «Su alcuni temi Renzi ha ragione: che la riforma della giustizia così come ideata non funziona, che bisogna aprire i cantieri, che il reddito di cittadinanza così come è stato strutturato non funziona. Se ha ragione su questi fronti però tolga la fiducia al governo», ribadisce Salvini. Il segretario leghista non sembra disposto ad abboccare all’esca lanciata da Renzi e di partecipare a un governo istituzionale di lungo respiro. Ma non chiude completamente la porta, fissando le sue condizioni, “stringenti”, a Renzi - con il quale continuerebbero i contatti diretti via messaggio: «Rimozione di Conte e voto anticipato a settembre, non oltre», viene riferito da fonti qualificate. Intanto, scontato il fatto che votare prima del referendum sulla riforma che introduce il taglio dei parlamentari, in programma il 29 marzo, sarebbe una forzatura politica, il Colle evita di entrare nelle polemiche di questi giorni e attende gli eventi ufficiali. Se ci sarà una crisi di governo, difficilmente Sergio Mattarella concederà di sperimentare una nuova maggioranza politica. Certo, ci sarebbe comunque bisogno di un governo elettorale per gli adempimenti, dopo la consultazione referendaria, ma tale governo avrebbe l’unico scopo di portare il Paese al voto subito dopo l’estate e verrebbe messo in campo dal presidente in tempi rapidissimi.
Ultimatum di Renzi a Conte: le richieste di Italia Viva per restare nel governo
