C’è un nuovo video dell’orrore arrivato fresco dagli Stati Uniti, la telecamera inquadra una sagoma a terra. Ha solo nove anni, grida che vuole il suo papà, implora tregua circondata da sei poliziotti: le spruzzano uno spray urticante in faccia, la sbattono giù, sulla neve, mani dietro la schiena, la infilano in macchina. Non è il vecchio e selvaggio West, è l’America di oggi, quella dei Democrat, di Biden e Kamala Harris alla Casa Bianca. È l’America vera, con una delle sue tante facce. Ogni volta, in Europa, ci sorprendiamo.
Magari, sulla Nazione più “avanzata” del mondo abbiamo visto solo un film. E l’ondata di indignazione in Italia per l’assalto al Campidoglio americano, se non fossimo immersi in una tragedia collettiva, se non ci fossero stati 4 morti, un po’ farebbe ridere. E senza quei 4 morti pure l’assalto sarebbe poesia: lo sciamano che conquista il Congresso, gli assalitori che si portano a casa i trofei. Perché ai suoi Trump aveva promesso l’altare, quelli ci avevano creduto, e ci hanno creduto pure quando ha detto loro che li avevano imbrogliati, che il sistema li stava fregando. L’America sa eleggere Obama, dare la vice presidenza a Kamala Harris, ma continua, pure, a essere Frontiera, forse, per decenni, parecchi dei corrispondenti di giornali e televisioni che ce l’hanno raccontata erano pigri, forse avrebbero dovuto girare di più per le periferie, per la Provincia. Avremmo capito.
Non ci sorprenderemmo ogni volta. Neanche stavolta ci sorprenderemmo guardando il video della bimba di Rochester, Upstate di New York, che urla, si dibatte fra i muscoli di sei omaccioni in divisa, con la faccia imbiancata dalla neve. Una bambina con problemi psichiatrici, nove anni di vita in continua cura medica, una madre disperata, problematica anch’essa, che non riesce a provvedere, che chiede aiuto, e non arrivano degli angeli in camice bianco, giungono al galoppo sei sceriffi. Ed ecco che ci tornano in mente le uccisioni brutali della polizia, le morti recenti che abbiamo visto quasi in diretta, ci ricordiamo che è questa l’America che ha portato sulla sedia elettrica pure i bambini, che va da Luther King a Floyd, sta nei grattacieli traslucidi di New York e nella infinita, depressa, Provincia.
È un immenso organismo vivente con dentro cose straordinarie e terribili. È anche il villaggio in cui in un attimo tirano su la forca e cacciano fuori la Colt. Ma poi, in mezzo al disastro più grande, dal fumo di un’esplosione imponente viene fuori il mezzo sigaro di Clint Eastwood o gli occhi azzurri di Robert Redford, e tutto si aggiusta. Però se siamo di nuovo sorpresi e inorriditi per le manette ai polsi e lo spray urticante in faccia a una bimba nera di nove anni, finora abbiamo visto il film sbagliato.
