E’ vaccinato e il suo numero di anticorpi, controllato l’ultima volta il 14 settembre, è molto, ma non può ottenere il Green pass. E’ la storia, come tante, di Andrea Agostini: un nome noto agli appassionati di ciclismo, il 51enne è infatti il ‘Marketing, communication & sponsorship manager’ della formazione di ciclismo UAE Team Emirates, il team del due volte campione del Tour de France Tadej Pogačar.
Agostini è “assolutamente pro vax” ma in virtù delle attuali normative italiane non può ottenere l’agognato certificato verde. Tutta ‘colpa’ del vaccino cinese Sinopharm Verocell, che Agostini si è fatto inoculare nel gennaio scorso, e che l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, non riconosce.
Agostini spiega al Corriere della Sera i problemi che sta attraversando ora che il Green pass è obbligatorio praticamente ovunque. Il direttore operativo della UAE Team Emirates, una vita nel ciclismo e compagno di scuola alle medie di Marco Pantani, come lui di Cesenatico, si è ammalato di Covid ad Abu Dhabi “quando ero negli Emirati per l’UAE Tour 2020”.
“no stato chiuso in isolamento in ospedale dal 1 al 26 marzo 2020 nonostante fossi praticamente asintomatico. Queste erano le norme in vigore”, aggiunge ancora Agostini, fino a quando nel gennaio di quest’anno approfittando di un training camp della formazione ad Abu Dhabi, sede del team di proprietà emiratina, “io e e altri 60 elementi del Team abbiamo fatto il vaccino Sinopharm Verocell nelle date del 7 e 21 gennaio. Negli Emirati era possibile fare immediatamente il vaccino cinese, approvato da loro alla fine di settembre 2020″.
Ma, come detto, il Sinopharm Verocell cinese non è riconosciuto dall’Ema e dall’Aifa. Risultato? Pur avendo anticorpi alti, Agostini non può ottenere il certificato verde. “Ho fatto richiesta diverse volte per averlo, visto la mia copertura. Ma mi è sempre stato risposto che non ne avevo diritto perché avevo somministrato un vaccino non approvato dalla comunità europea, anche se in diverse nazioni europee è approvato. Ho scritto per tre volte una email all’indirizzo messo a disposizione dal governo per casi relativi al covid e, nonostante i ticket ricevuti con promessa di essere contattato quanto prima, non ho mai ricevuto nessuna risposta nonostante avessi mandato tutta la mia documentazione che allego anche ora”, spiega il direttore operativo della UAE Team Emirates.
