Non sarà il caso di organizzare la vaccinazione contro il Covid19 di tutte le donne che vivono con bambini? E di farlo alla svelta, cioè subito, a partire dal 27 dicembre? Questo virus non aggredisce solo gli anziani, anche molti giovani adulti finiscono in ospedale. Alcuni non ne escono vivi. La maggior parte delle donne con minori non può permettersi in questo momento di sparire da casa per un ricovero.
Qualcuno se ne vuole occupare? E’ un’emergenza sociale, non un problema di pochi. Esplode il Paese altrimenti. Non ci sono abbastanza vaccini? Comprateli. Un governo di normodotati deve essere almeno capace di procurarsi la quantità di vaccini necessari nel pieno di una epidemia iniziata dieci mesi fa. Guardate i numeri dello studio sull’età delle vittime del virus pubblicati la settimana scorsa dal “Journal of medical associacion”. Dimostra, con numeri, come negli Stati uniti giovani adulti stiano morendo di Covid a ritmi imprevisti. I medici americani dicono proprio: scusate, c’eravamo sbagliati, ci siamo accorti che il virus non uccide solo i vecchi.
L’80 per cento dei decessi attribuiti al Covid 19 negli Stati uniti è stato di persone con piú di 65 anni, ma da marzo a giugno il numero dei morti tra i contagiati nella fascia tra i 25 e i 44 anni si è impennato. Questo virus come causa di decesso sotto i 50 anni ha superato la principale causa di morte in questa fascia d’età, ossia gli accidenti involontari inclusi overdose e incidenti automobilistici. Ora, facciamo anche finta che i giovani da noi non muoiano di Covid. Prendiamo in considerazione solo la necessità di ricoveri d’urgenza.
I figli di donne positive con sintomi gravi (quindi bambini che, quali possibili veicolidi contagio, devono restare isolati: senza nonni, ammesso che ci siano, e senza babysitter, ammesso che tutti possano permettersele) con chi restano, con l’albero di Natale? Se rimangono col padre, ammesso che ci sia e che, se lavora, lavori in smart working (e provateci a lavorare per davvero con bimbi piccoli a casa da soli e vedete quanto smart risulterà il vostro prodotto) il padre dovrà a sua volta non uscire di casa. Chi fa la spesa? Chi va in farmacia? Chi fa tutto il resto? E chi starà con i bambini quando l’eventuale padre andrà a fare il tampone molecolare per capire se uscire dall’isolamento o no?
Va benissimo proteggere in tempi brevi chi ha più di sessant’anni, ma possibile che non si veda l’urgenza di mettere al riparo dal contagio le donne che si occupano di minori non vaccinabili, cioè tutti quelli sotto i sedici anni? Se si ammalano loro salta il meccanismo che, bene o male, ha permesso finora al sistema di non collassare. Da marzo ad oggi, perlomeno, e sul prima sorvoliamo. O non vi siete accorti che i bambini nelle famiglie li accudiscono prevalentemente le donne? Possibile che non una voce (di maschio o di femmina per me fa lo stesso) abbia chiesto per loro vaccini subito?
Facciamo finta che debba essere una battaglia tutta femminile: possibile che non una deputata, una ministra, una appassionata del #metoo si sia occupata di chiedere una vaccinazione a tappeto da subito delle donne con minori? Senza attendere il turno per fascia d’età, che non sarà prima della primavera inoltrata, cioè (si spera) a emergenza superata. Non è abbastanza cool l’argomento? Dobbiamo aspettare che se ne occupi chi, Giorgia Meloni – “io, da madre italiana etc” per favore no – alla quale per evitare di cadere in disgrazia tra gli elettori di tarda età conviene forse evitarlo?
