Viola Park, la nuova casa della Fiorentina è realtà

Tutti quelli che ci passano davanti credono che i tetti a forma di “V” siano un omaggio al soprannome della squadra, la Viola: in realtà la forma è stata dettata dalla decisione dei progettisti di farne degli impluvi che consentano all’acqua piovana di essere raccolta e riutilizzata per irrigare i campi di gioco. Sembra un dettaglio, ma in realtà è un indizio che riesce a descrivere meglio di mille parole la filosofia e la futuribilità del Viola Park, il nuovo centro sportivo – uno dei migliori al mondo – sorto a Bagno a Ripoli, comune alle porte di Firenze, per volontà del patron della Fiorentina, Rocco Commisso. Oggi, per la prima volta, la squadra si è radunata qui per dare il via alla stagione sportiva 2023/2024, di fatto inaugurandolo.

Dopo la prima squadra, i “big” insomma, arriveranno la sezione femminile, i ragazzi e i bambini: in questo modo tutti i tesserati saranno riuniti in un unico luogo, evento che pareva un miraggio fino a poco tempo fa quando i giocatori viola di ogni età e sesso erano sparpagliati per tutta la provincia ad allenarsi in condizioni precarie.

Il progetto è firmato da Marco Casamonti, archistar fiorentino che con il suo studio Archea avrebbe potuto realizzare con i soldi della proprietà americana il nuovo stadio Franchi, disegno bocciato dalla soprintendenza perché innamorata delle curve di Nervi, troppo belle per essere abbattute (!).

Il centro sportivo – venticinque ettari, dieci campi regolamentari, due piccoli stadi (da 1500 e 3000 posti), cinque padiglioni – ospita tra l’altro le camere dei giocatori, la palestra, la sauna, la piscina, le stanze adibite al recupero e addirittura alla prevenzione degli infortuni dei calciatori con alcuni macchinari all’avanguardia, unico esempio in Italia e tra pochissimi al mondo. Al Viola Park anche un ristorante realizzato con una architettura ipogea che riprende la linea le colline circostanti.
Per la realizzazione sono stati seguiti principi di bioarchitettura, per cui tutti i materiali sono perfettamente, totalmente riciclabili: acciaio, legno e vetro, a parte il cemento armato – comunque recuperabile – usato per le fondamenta, dove era impossibile fare diversamente. Tutti i serramenti sono in legno e alluminio; sui tetti, pannelli fotovoltaici colorati, in modo da confondersi con il paesaggio e non turbare il panorama che si vede dalle colline, vetri particolarmente efficienti. All’interno del parco si gira solo con vetture elettriche; insomma il Viola Park è probabilmente il centro sportivo più rispettoso dell’ambiente di tutta Europa.

Siamo stati molto chiari – ricorda il sindaco, Francesco Casini –: investire a Bagno a Ripoli avrebbe comportato farlo sull’ambiente e sulla valorizzazione di un paesaggio di pregio. Il progetto non solo rispetta questi presupposti, ma ne fa un punto di forza e risponde alla nostra stessa visione urbanistica che predilige il verde e la mobilità dolce e garantisce ai cittadini servizi dal respiro metropolitano. In questo contesto, abbiamo previsto nell’area adiacente al Viola Park la nascita di un nuovo grande parco urbano, la creazione di un parco fluviale e la realizzazione di nuove piste ciclabili, di percorsi pedonali e della nuova tramvia”.

L’operazione è costata centodieci milioni e rappresenta perfettamente cosa può produrre la collaborazione sinergica tra pubblico e privato, rappresentata in questo caso dal sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina.

Il primo cittadino intuì la possibilità di andare a segno tre anni fa e, imbucandosi nell’albergo che ospitava il patron italoamericano lo convinse della bontà e soprattutto della fattibilità dell’operazione. E così è stato. Nonostante il catenaccio della burocrazia e delle sovrintendenze e anche un tentativo di autogol di Italia Nostra a tempo scaduto, Casini e Comisso – novelli Holly e Benji – ce l’hanno fatta e da oggi quello che per molti era qualcosa di irrealizzabile è sotto gli occhi di tutti, la nuova casa della Fiorentina. Per l’occasione dell’apertura dei cancelli, Bagno a Ripoli ha festeggiato tingendosi di viola, con bandierine appese nel centro e vetrine in tinta: da queste parti, il colore più bello che c’è.

Era il 9 ottobre 2019 quando Rocco Commisso annunciò di aver acquistato i terreni promettendo di scrivere una nuova pagina della storia del club viola. Oggi, solo tre anni e mezzo dopo, nonostante pandemie, guerre e crisi, quella pagina è diventata realtà. La storia della Fiorentina si è arricchita di una pagina che costituisce anche un importante punto di riferimento per chi, tra gli amministratori pubblici, vorrà attrarre investimenti privati generando ricchezza e sviluppo per il territorio che governano. Senza chiedere un euro ai cittadini.