Un secondo, incredibile, caso di paziente data per morta ma invece viva al Covid Hospital di Maddaloni. È quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì nell’ospedale casertano: secondo quanto riportato dall’Ansa, un medico del reparto di terapia intensiva che doveva assistere una anziana donna che si era aggravata e necessitava di essere intubata, ha ricevuto dal reparto una cartella clinica che non corrispondeva a quella della paziente, ma di una persona deceduta.
Per questo ai parenti della donna è stato comunicato via telefono il decesso. Dopo mezz’ora la ‘svolta’: il personale sanitario si sono infatti accorti dell’errore commesso e hanno ricontattato i familiari della paziente, originaria di Marcianise, cui è stato detto che la parente era in realtà viva e vegeta.
Un errore clamoroso che segue quello commesso sempre al Covid Hospital di Maddaloni e che ha visto protagonista la 52enne di Casal di Principe Agnese Grimaldi. I familiari della donna avevano già organizzato i funerali quando, il 19 gennaio scorso, erano stati avvertiti dall’ospedale dell’errore commesso, con tanto di scuse da parte dell’Asl. Sfortunatamente la donna, comunque in gravi condizioni a causa dell’infezione da Covid-19, è morta pochi giorni dopo l’errore.
Come nel caso di Agnese Grimaldi, anche questa volta il direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo ha deciso di aprire un’inchiesta interna per fare luce su quanto accaduto. Ma a differenza del primo caso, che per l’Azienda sanitaria locale di Caserta era stato uno “spiacevole equivoco” dovuto al superlavoro di medici e infermieri causa pandemia, per quest’ultimo errore si fa strada anche l’ipotesi di un tentativo di danneggiare l’immagine del Covid Hospital di Maddaloni.
