L'ex premier dice di voler seguire la scienza ma poi strizza l’occhio ai negazionisti
Xylella Fastidiosa: le ambiguità di Giuseppe Conte e le bufale diffuse dal blog di Beppe Grillo
Cosa pensano davvero della questione Xylella l’ex premier e il M5S? Mentre nella scorsa legislatura venne votata favorevolemente la relazione sul batterio che invitava a seguire i dettami della scienza, sul blog di Grillo ancora proliferano le bufale.
Sul blog di Beppe Grillo del 28 agosto è stato pubblicato un post dal titolo “L’Italia è incurabile?” in cui si parlava, ancora una volta, della “grande truffa che si cela dietro gli ulivi seccati del Salento”. Per chi non conoscesse il tema, la Xylella Fastidiosa è un batterio che ha trovato “ospitalità” in centinaia di migliaia di ulivi della Puglia determinandone la morte e con ogni probabilità pregiudicando lo sviluppo e persino il paesaggio di questa regione. Il batterio ha le sue responsabilità, ma certa politica ne ha ben di più.
Ora, di cosa pensino Beppe Grillo o Petra Reski – la giornalista tedesca autrice del post – su questo dramma che ha colpito la Puglia, francamente non credo interessi più a nessuno. Quello che, invece, forse interessa agli italiani è cosa pensino della questione Xylella Fastidiosa l’ex premier Giuseppe Conte e il MoVimento 5 Stelle da lui guidato. Il loro pensiero ci interessa perché loro sono ancora nelle Istituzioni, e loro hanno anche dovuto decidere quali misure mettere in campo per contrastare l’avanzata del batterio quando erano al governo.
Cosa è il M5S? Quello che solletica negazionisti e no vax a fini elettorali o quello che nella scorsa legislatura ha votato favorevolmente la relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sulla Xylella in cui si diceva che bisogna seguire i dettami della scienza? È quello che sempre nella scorsa legislatura ha proposto e votato tutti gli emendamenti al decreto emergenze in agricoltura introducendo semplificazioni burocratiche, obblighi per l’eradicazione delle piante infette, deroghe mirate per la tutela e la salvaguardia degli ulivi monumentali e sanzioni per chi non rispetta le norme a tutela di ambiente, reddito, agricoltura e paesaggio della nostra terra? È quello che ha votato lo stanziamento di 300 milioni di euro per la rigenerazione dei territori colpiti dal batterio? Oppure è quello che paga 300mila euro all’anno di consulenza a Beppe Grillo per diffondere bufale sul batterio? O quello che alle politiche del 2022 candida un negazionista al collegio uninominale dei territori colpiti da Xylella?
Queste e altre contraddizioni del M5S di Giuseppe Conte sono quelle che mi hanno portato a lasciare il MoVimento, anche se in quella tormentata estate non c’è stato il tempo di spiegarne adeguatamente i motivi della scissione. Una forza politica che ha come leader una persona che ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio per due governi non può vivere continuamente nell’ambiguità.
Ma, forse, questa è proprio la volontà di Giuseppe Conte: rimanere fluido per adattarsi a qualsiasi tipo di contenitore. Dice di voler seguire la scienza ma poi strizza l’occhio ai negazionisti. È così, è il suo animo. D’altronde lo è perché in realtà non sa nulla degli argomenti di cui parla (o farfuglia). Quando si trovò ad essere a capo del M5S, per accreditarsi agli attivisti doveva sposare ideologicamente alcune “battaglie” portate avanti dal M5S per cui si fece dare alcuni argomenti – vedi superbonus, salario minimo, no inceneritore a Roma – da alcuni suoi ex membri del Governo per poter parlare alla platea “grillina”.
Smascherare l’impreparazione di Conte è molto semplice, basta porgli delle domande. Sarà interessante, per tutti i cittadini che punta a rappresentare, ascoltarne le risposte.
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