Accoltella a morte la moglie e tenta il suicidio: terzo massacro familiare in tre giorni

foto repertorio

Avrebbe accoltellato la moglie e quindi ha tentato di togliersi la vita, con la stessa arma. A neanche 24 ore dalla strage di Sassuolo, una strage familiare, un altro femminicidio: un altro delitto familiare. Sempre nella stessa provincia, la stessa che martedì invece era stata sconvolta da un matricidio. È successo a Montese, Modena, comune appena tremila abitanti. L’uomo di 71 anni che a quanto risulta avrebbe tentato il suicidio dopo l’omicidio della donna è al momento ricoverato in gravi condizioni in ospedale. Sul caso indagano i carabinieri, che sono intervenuti sul posto.

Non trapelano dettagli sulle condizioni del 71enne in ospedale a Baggiovara. A Lapresse il personale medico non si è espresso sulle condizioni di salute dell’uomo che al momento sarebbero stabili ma comunque sotto osservazione. Al momento vige uno stretto riserbo sul delitto. L’omicidio efferato si è consumato in un’abitazione in località Salto di Montese, a pochi mesi dalla Provinciale 27, sugli appennini in provincia di Modena. Secondo quanto riporta tvqui il 71enne Grazio Lancellotti era piuttosto conosciuto in paese perché per anni aveva lavorato come autista di corriere. Era pensionato, ha problemi di salute come la moglie. Secondo Il Resto del Carlino soffre di Alzheimer. È stato trovato in gravi condizioni dai sanitari e trasportato presso il nosocomio in eliambulanza.

“Quattro donne e tre bambini uccisi in tre giorni sono molto più che un campanello d’allarme. Esiste un grave malessere sociale che va affrontato e guarito il prima possibile”, hanno affermato in una nota i coordinamenti donne di Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil di Modena e Reggio. Tre stragi negli ultimi tre giorni: a Montese, a Sassuolo e a Modena. “Siamo di fronte a un’escalation: adesso a morire per mano di uomini non sono più solo fidanzate, mogli, madri, sorelle o suocere, ma anche figli in tenera età. Questi episodi, che lasciano senza parole, devono interrogarci a tutti i livelli. Non è un problema di esclusivo ordine pubblico, ma sociale”. Per i sindacati “è irrealistico pretendere che i servizi comunali e le forze dell’ordine possano intervenire in ogni famiglia e prendersela con loro quando si verificano tragedie di questo tipo. L’unica soluzione è agire sul versante educativo e culturale”.

A Sassuolo, ieri, Nabil Dhahri, 38 anni, ha ucciso in una strage familiare la moglie Elisa Mulas di 43 anni, la suocera di 4 anni, e i figli di due e cinque anni prima di togliersi la vita. Unica sopravvissuta la figlia 11enne che la donna aveva avuto da un’altra relazione e che all’ora della strage si trovava a scuola. È stata messa sotto protezione dalla Procura dei Minorenni. “Se non mi fai vedere i bambini ricordati che ti ammazzo”, le minacce dell’uomo all’ex secondo quanto raccontato da un’amica di Mulas a Il Corriere della Sera. Martedì invece, a Modena, il 48enne Carlo Evangelisti, durante l’ennesimo litigio, avrebbe ucciso l’anziana madre, Milena Calanchi di 71 anni. Alcuni media hanno raccontato il delitto come annunciato in quanto secondo i vicini madre e figlio litigavano spesso. “Ho ammazzato mia madre”, avrebbe confessato l’uomo a un amico all’esterno di un bar.