Marcello Mutti, figura di spicco e pioniere nell’industria della lavorazione del pomodoro, è venuto a mancare oggi all’età di 83 anni. Nato nel 1940, si è spento nella casa in cui era cresciuto. Dopo aver conseguito una laurea in Economia e Commercio, si era unito in matrimonio con Angelita Rossi, conosciuta durante gli studi universitari, il 19 settembre 1966. Da questa unione è nato Francesco, che dal 1994 ricopre il ruolo di amministratore delegato dell’azienda di famiglia.
Il ricordo del figlio Francesco
Proprio il figlio Francesco lo ha ricordato con grande affetto: «Ci lascia un esempio prezioso, fatto di passione per il lavoro e profondo rispetto per le persone. Per mio padre, l’attenzione verso gli altri era un principio fondamentale in azienda. Era un uomo riservato ma dal cuore grande, e aveva un senso innato del dono. Il suo amore per la natura era tale che soffriva profondamente nel vederla maltrattata».
Il pomodoro in vetro
Nel 1988, Marcello Mutti aveva acquisito tutte le quote azionarie dagli eredi di Giancarlo Mutti, avviando una fase di espansione significativa dell’azienda. Sotto la sua guida, furono realizzati importanti investimenti in strutture e macchinari, che permisero di aumentare la produzione di pomodori e il fatturato. Tra le sue intuizioni più innovative, quella di introdurre l’uso di bottiglie di vetro per la passata di pomodoro, un simbolo di trasparenza e qualità del prodotto, scelta che l’azienda continua a seguire ancora oggi.
Sebbene dal 1994 la gestione fosse passata a Francesco, Marcello è rimasto sempre presente, dedicandosi con passione alla cura dei valori etici e umani dell’impresa, che viveva come una missione. I suoi dipendenti, molti dei quali iniziarono da giovani con le campagne estive di lavorazione del pomodoro, lo ricordano con affetto come un uomo raffinato, elegante e dotato di grande ironia.
