Prima l’insulto, “frocio di merda”, poi la minaccia di una aggressione fisica. A denunciare l’ennesimo attacco omofobo è Lorenzo Donnoli, tra i coordinatori e volti più noti del movimento delle Sardine, dichiaratamente gay. A raccontare l’episodio è stato lo stesso Donnoli sui social network, rivelando così l’aggressione subita nel Parco 11 Settembre di Bologna ieri, 9 luglio.

Scrive Donnoli: “Un ragazzo (purtroppo da specificare: con un background dal subcontinente indiano) chiede gentilmente di sedersi ad un uomo italiano sulla 50ina, seduto in solitudine su panchina da 4 posti. La risposta è incivile e fuori luogo, accompagnata da scuse ridicole come ‘‘dopo arrivano i miei amici’’ e ad offese pesanti ‘’stronzo, pezzo di merda, te ne devi andare’’ e via dicendo. È la panchina davanti a dove lavoriamo, nel centro di un parco inclusivo fra colleghi con diversi tipi di nazionalità e disabilità, e gli ho detto che non stesse a lui decidere chi possa sedersi sulla panchina di un parco pubblico. E che oltre ad essere un razzista era pure un gran maleducato. Sul momento, stizzito, fa per andarsene”.

 

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‘’Frocio di merda’’ e fa per picchiarmi. Non ‘’etero di merda’’. Ieri sono arrivato al lavoro in lieve anticipo e mentre andavo a cambiarmi mi becco una scena oscena. Un ragazzo (purtroppo da specificare: con un background dal subcontinente indiano) chiede gentilmente di sedersi ad un uomo italiano sulla 50ina, seduto in solitudine su panchina da 4 posti. La risposta è incivile e fuori luogo, accompagnata da scuse ridicole come ‘‘dopo arrivano i miei amici’’ e ad offese pesanti ‘’stronzo, pezzo di merda, te ne devi andare’’ e via dicendo. È la panchina davanti a dove lavoriamo, nel centro di un parco inclusivo fra colleghi con diversi tipi di nazionalità e disabilità, e gli ho detto che non stesse a lui decidere chi possa sedersi sulla panchina di un parco pubblico. E che oltre ad essere un razzista era pure un gran maleducato. Sul momento, stizzito, fa per andarsene. Tempo 5 minuti lo vedo tornare in bicicletta in tutta fretta (ero al telefono per una questione di lavoro nei minuti prima del turno) e il tizio in questione è tornato per urlarmi deliri di ogni tipo, fra cui ‘’frocio di merda’’ avvicinandosi fisicamente con fare aggressivo e l’intenzione chiara di picchiarmi. Sono intervenute alcune colleghe fortunatamente, capendo che stava per menarmi, che come vari clienti avevano assistito al teatrino violento di questa ‘’persona’’, e mi sono rinchiuso all’interno (e ha continuato a darmi addosso anche costretto all’esterno…) Non è cafonaggine e non è libertà questa: essere liberi di insultare e picchiare qualcuno solo perché libero, lui/lei sì, di amare non è libertà. È un reato, che da troppi anni non è legge in Italia, nell’imbarazzo dell’Europa. O meglio dovrebbe già esserlo, quando inizierà una reale stagione dei diritti in questo paese? Educando contro il bullismo nelle scuole e nelle famiglie, sostenendo i centri anti violenza. Con una legge di contrasto alla violenza omotransfobica, con una legge che introduca il matrimonio egualitario e le adozioni anche per le persone Lgbt. Ci vuole uguaglianza. E rispetto

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Tutto finito? Neanche per idea. Dopo cinque minuti il ragazzo torna in bicicletta mentre Donnoli è al telefono per lavoro e gli urla contro offese di ogni tipo, tra cui “frocio di merda”, avvicinandosi fisicamente “con fare aggressivo e l’intenzione chiara di picchiarmi”, denuncia il coordinatore delle Sardine.

Donnoli quindi spiega che fortunatamente sono intervenute alcune colleghe, così come alcuni clienti che avevano assistito alla scena, con la giovane ‘Sardina’ costretta a rinchiudersi all’interno, con le offese che continuavano. Per il coordinatore del movimento “non è cafonaggine e non è libertà questa: essere liberi di insultare e picchiare qualcuno solo perché libero, lui/lei sì, di amare non è libertà. È un reato, che da troppi anni non è legge in Italia, nell’imbarazzo dell’Europa. O meglio dovrebbe già esserlo, quando inizierà una reale stagione dei diritti in questo paese? Educando contro il bullismo nelle scuole e nelle famiglie, sostenendo i centri anti violenza. Con una legge di contrasto alla violenza omotransfobica, con una legge che introduca il matrimonio egualitario e le adozioni anche per le persone Lgbt. Ci vuole uguaglianza e rispetto”, conclude Donnoli.

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