Il confronto
Aggressione pro-Pal nell’università di Pisa, Bernini risponde a Marattin: “Quei fatti sono reati e come tali vanno trattati”
Il Presidente del partito Liberaldemocratico: “Risposta giusta. Davanti alla violenza non c’è posizione politica che tenga. Le università devono essere luogo di dibattito e confronto”
“I fatti di Pisa sono reati e come tali vanno trattati”. Sono dello stesso avviso Luigi Marattin e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, interrogata quest’oggi dal deputato e Presidente del Partito Liberaldemocratico alla Camera sull’increscioso episodio dell’Università di Pisa dove la settimana scorsa un gruppo di manifestanti pro-Pal ha fatto irruzione in un’aula interrompendo la lezione del professor Rino Casella, per poi aggredirlo.
Un’interruzione forzosa e vile quello del “gruppo squadrista” che è finita per risolversi in un confronto fisico: “Sono entrati perché il professore, secondo loro, era un sionista – ricorda Marattin -, e lui è finito al pronto soccorso”. Considerazioni che hanno spinto il segretario del Partito Liberaldemocratico a chiedere oggi lumi sul caso, domandando al Ministro cosa intendesse fare il governo per individuare i responsabili e per preservare gli atenei come luogo di dibattito e di confronto.
Nella risposta, Bernini ha ricordato che “interrompere un pubblico servizio, impedire lo svolgimento delle lezioni a vantaggio degli studenti che lì sono per imparare e che pagano per imparare, nonché aggredire un docente” non sono atti di manifestazione di un pensiero democratico, ma reati e come tali vanno trattati.
“Una risposta giusta”, che ha trovato d’accordo Marattin, deciso nel rimarcare la distanza del giudizio su quanto accaduto da posizioni politiche, ribadendo l’intento tutt’altro che pacifico dei manifestanti: “Gli squadristi sono entrati nell’aula del professor Casella, nell’Università di Pisa, perché sapevano che quel professore era vicino agli ebrei e hanno voluto aggredirlo per questo. Era un sionista, e per questo ha subìto una violenza ingiustificabile violenza”.
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