Nel Sì&No del giorno del Riformista spazio al dibattito sul fuorionda di Andrea Giambruno, giornalista, conduttore di Diario del giorno su Rete4 ed ex compagno della premier Giorgia Meloni. Come interpretare e contestualizzare le sue dichiarazioni? Ne scrivono il direttore Andrea Ruggieri e l’attivista politico Iacopo Melio, fornendo due visioni opposte.
Di seguito il commento di Iacopo Melio
Andrea Giambruno ne ha combinata un’altra delle sue, dimostrandosi ancora una volta per quello che è. Dopo aver colpevolizzato le donne vittime di molestie, sostenendo che “se non ti ubriachi il lupo lo eviti” (scaricando su di loro la responsabilità), e dopo le imbarazzanti scuse avvenute successivamente (ma solo pro forma verso la rete che gli dà lavoro, ritenendo poi di esser stato “frainteso” e addirittura che si sia distorta la realtà circa la sua dichiarazione – un classico, insomma), si è lasciato andare a un fuorionda allucinante che ha acceso di nuovo il web.
Nel video pubblicato da Striscia La Notizia si vede infatti Giambruno intento a imprecare perché qualcuno, evidentemente, gli ha criticato la capigliatura, ma non sono certo qualche “cazzo” e “coglioni” espressi con nonchalance a scandalizzarci, bensì il suo atteggiamento machista: prima si palpeggia più volte le parti intime con fare strafottente, allargando il proprio corpo come a voler occupare più spazio (richiamando la pratica del “manspreading” che, se non conoscete, vi invito a cercare perché significativa), poi uno spazio addirittura lo invade, avvicinandosi molto alla collega Viviana Guglielmi. Ecco allora che partono “apprezzamenti” nemmeno troppo velati, prima sull’abbigliamento della giornalista e poi sulla sua intelligenza, concludendo con «Sei di un’intelligenza… Ma perché non ti ho conosciuta prima io?».
Ora, senza volerci addentrare nelle dinamiche di coppia, limitiamoci a soffermarci sull’apparente disagio provato da Viviana Guglielmi che, per quasi tutto il tempo, è rimasta a sguardo basso durante le parole del conduttore. Un segnale che ci potrebbe far intendere come Giambruno abbia esercitato il proprio potere di “maschio” sulla donna, confermato da quella mano appoggiata sulla testa di lei che, accompagnata da una frase “premurosa” («Meglio oggi? Sei di buon umore? Ieri mi è dispiaciuto vederti un po’…»), in realtà sembra solo prevaricare la donna, stabilendo una posizione di superiorità da maschio patriarca.
Ecco, laddove migliaia di persone stanno in queste ore gridando alla “molestia”, ritengo che debbano essere altre le persone che, con cognizione di causa ed equilibrio, ma soprattutto competenze (possibilmente donne), possano dare un giudizio in tal senso. Non di certo io. Anche perché il vissuto e l’esperienza personale è quasi tutto in certi casi, perciò non potrò mai comprendere davvero. Ciò che è certo, però, è che la cosa più triste sia il fatto che Andrea Giambruno non sia un caso isolato: quante donne ogni giorno abbassano lo sguardo a battute realmente inopportune, a frasi viscide, a richieste esplicite o ad atteggiamenti subdoli, quante donne devono assistere ad auto-palpate grezze, a sfuriate arroganti, a equilibri non certo paritari…
Che poi, diciamolo, non sappiamo quale sia il vero rapporto tra Giambruno e Guglielmi: e se quelle risatine fossero magari il frutto di complicità o sincero divertimento? Di certo stavolta un minuto e mezzo di fuorionda, estrapolato così, potrebbe davvero venire distorto. E su questo possiamo dare il beneficio del dubbio. Lo spettacolo comunque risulta indegno e soprattutto può essere tremendamente dannoso per chi in situazioni di abuso di potere si è ritrovata davvero, rivivendo traumi passati che le risate di sottofondo applicate da Striscia La Notizia non fanno che sminuire, rendendo quelle immagini, fraintese o meno, ancor più diseducative. Perché sono centinaia, migliaia, milioni le donne che con il maschilismo performativo tossico hanno fatto e devono fare i conti. In famiglia, sul posto di lavoro, nella società. E sarebbe anche l’ora di smetterla con il prestare il fianco a tutto questo, anche solo fosse per sbaglio. Perché la visibilità è un potere immenso e se non lo sai usare, forse, è giusto esserne privati.
