Il piano shock, con la dollarizzazione sullo sfondo e la paura di forti ripercussioni economiche. In Argentina si immaginano già gli scenari del prossimo 10 dicembre, quando il nuovo Presidente Javier Milei prenderà ufficialmente il comando di un Paese in cui il 40% della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Molto dipenderà dalle dinamiche del Congresso, e dalla composizione della squadra economica di La Libertad Avanza, ma le prossime tre settimane potrebbero già essere caratterizzate da aumenti del tasso di cambio (dollaro sul peso + 99%) e dei prezzi.
L’Inflazione nel paese ha superato il 142% lo scorso mese, e lo Stato deve ben 44 miliardi di dollari al FMI. Anche per questo negli ultimi giorni i consumi sono iniziati a salire: la paura è che a breve i beni primari possano diventare inaccessibili ed è già corsa all’acquisto di provviste. Al primo posto del piano Milei, che ha fatto dell’economia la bandiera del suo percorso politico, c’è l’eliminazione della Banca Centrale per porre fine all’inflazione e l’attesa riforma monetaria della dollarizzazione per cambiare i pesos e pagare il debito esistente.
Un obiettivo non immediato, per il quale serviranno 40 miliardi di dollari. Ma anche la volontà di ridurre la spesa pubblica del 15%, il taglio di una grossa percentuale di tasse sul lavoro “che ostacolano l’economia” e una riforma del settore, un’apertura commerciale senza restrizioni, rimuovendo ogni limitazione per export e import per riportare il Paese al centro del mercato, e l’eliminazione dei sussidi energetici.
Le previsioni in Argentina
Diversi gli scenari prospettati da economisti e imprenditori: “Penso che ci sarà incertezza sul tasso di cambio, anche se Milei ha tenuto un discorso moderato”, ha dichiarato Gabriel Caamaño, della società di consulenza Ledesma. A suo parere, il divario di cambio resterà elevato con il mercato troppo interessato alla vittoria di Massa e nei prossimi giorni sarebbero previsti alcuni asset in rialzo, come ADR, azioni Merval. Sebastián Menescaldi, direttore di EcoGo, concorda sul fatto che il mercato era più orientato verso la vittoria di Massa, sottolineando che i cambiamenti nei prezzi potrebbero verificarsi a partire da martedì, ma saranno fortemente influenzati dalle decisioni di Milei. Menescaldi stima tensioni finanziarie e una possibile mancanza di controllo sui prezzi con gli esportatori più restii a liquidare e seri problemi di riserve. Lorenzo Sigaut Gravina di Equilibra, azienda leader nel mondo dell’alimentazione naturale, prevede una giornata difficile all’apertura dei mercati martedì e suggerisce che potrebbero verificarsi movimenti internazionali che avranno un impatto sull’Argentina.
