Una suora comboniania italiana, Maria De Coppi, 83enne di Vittorio Veneto (Treviso), 83 anni, è stata uccisa in Mozambico nel corso di un’azione terroristica.

L’attacco è avvenuto nella città di Chipene, nel nord del Paese. A darne notizia è stato su Facebook il Centro missionario Concordia-Pordenone. “Don Lorenzo e don Loris sono vivi. Ringraziamo Dio – scrive il centro -. I ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria, missionaria comboniana originaria di Vittorio Veneto, è stata uccisa durante l’agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala”.

La diocesi di Concordia-Pordenone ha scritto che i ribelli che hanno colpito nella missione dove suor Maria prestava servizio, nel barrio Muatala, “dando fuoco a tutte le opere parrocchiali”. Don Loris Vignandel era stato parroco di Chions, mentre don Lorenzo Barro, già parroco di Aviano, prima rettore del seminario è ora vicario generale di Chipene: dei due non si avevano più notizie dalla serata di martedì 6 settembre.

Dietro l’attacco alla missione di Chipene, potrebbero esserci i terroristi islamici. A fare l’ipotesi è l’arcivescovo di Nampula, monsignor Inacio Saure. Secondo il religioso “è molto probabile” che dietro l’assalto vi siano gruppi islamici che si richiamano allo Stato Islamico, presenti nella provincia di Nampula e causa dell’instabilità politica nella zona. I gruppi jihadisti, ha spiegato all’agenzia Fides, “continuano ad operare anche a Cabo Delgado, ma nella nostra provincia gli assalti hanno costretto la popolazione a fuggire. Non sappiamo quante persone hanno cercato rifugio nella foresta. È un dramma terribile e ancora difficile da quantificare”.

In una nota, il vescovo di Vittorio Veneto (Treviso), monsignor Corrado Pizziolo, ha espresso così il suo cordoglio. “Nell’affidare l’anima di suor Maria al Signore penso al dolore di tante persone che la conoscevano e la stimavano; penso al dolore dei suoi familiari, delle consorelle del suo Istituto religioso. Contemporaneamente esprimo la convinzione che una vita offerta totalmente in dono, fino alla morte, com’è stata quella di suor Maria, potrà certamente essere seme fecondo di vita, di speranza e di amore per tutte le persone alle quali ha offerto il suo servizio di missionaria“.

L’agenzia Askanews ha pubblicato anche l’ultima intervista della suora morta nell’attacco terroristico, raccolta dall’Ufficio Missionario della diocesi di Vittorio Veneto: “Ho raggiunto la mia destinazione – raccontava suo Maria – dopo 31 giorni di nave. E dopo aver imparato il portoghese, com’era d’obbligo“. Aveva la cittadinanza mozambicana. “Ho vissuto in questo Paese momenti belli e difficili: prima quelli della colonizzazione, poi della guerra, quindi della pace e, purtroppo del terrorismo“.

Nella memoria di suor Maria è rimasta soprattutto una tragica imboscata in cui sono morte 17 persone, circostanza in cui lei era riuscita a scampare all’attentato. “Stavamo viaggiando in un convoglio. I guerriglieri ci hanno sparato. Io sono uscita dall’auto e mi sono gettata a terra, sotto le pallottole. Ho pregato: “Signore salvami”. È arrivato un soldato, non sapevo se dell’esercito regolare o della guerriglia. Mi ha chiesto se ero ferita. Non lo so, gli risposi. Mi ha trascinato dietro una pianta e mi ha rassicurata, che era un regolare. Mi ha caricata sulle spalle e mi ha poi protetto, sistemandomi in un ruscello che non aveva acqua. Poi, quando è finita la sparatoria, mi ha ricaricata sulle spalle e mi ha portato fino all’auto“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.