La tragedia di Napoli e il focus sulla vettura sperimentale
Auto ibrida esplosa in Tangenziale, Fulvio non ce l’ha fatta: tirocinante muore dopo ricercatrice, indagine per omicidio e incendio
Troppo alta la percentuale di ustioni presente sul corpo. Nel giro di una settimana non ce l’hanno fatta l’uomo e la donna che si trovavano a bordo dell’auto ibrida sperimentale esplosa in tangenziale a Napoli lo scorso 23 giugno. Fulvio Filace, tirocinante di 25 anni, è morto nelle scorse ore all’ospedale Cardarelli di Napoli dove era ricoverato nel Centro Grandi Ustionati in condizioni disperate per le ferite riportate dalle fiamme scaturite dallo scoppio. Lunedì scorso era morta, anche lei dopo alcuni giorni di ricovero, la ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, di 66 anni che si trovava alla guida della vettura, al cui interno c’erano anche due bombole di ossigeno.
Originario di San Giorgio a Cremano, comune alle porte di Napoli, e già laureato alla triennale nel 2021, Filace aveva riportato ustioni di terzo grado sul 70% del copro e sarebbe stato stroncato da una crisi respiratoria nella notte. Nei giorni scorsi era stato sottoposto a due interventi chirurgici per sostituire i tessuti necrotizzati ed erano stati oltre cento i donatori di sangue arrivati al Cardarelli per raccogliere l’appello diffuso dai familiari. L’ingegnere Vittoria Prati, che lascia il marito e la figlia, è deceduta lunedì scorso a causa delle ustioni riportate sul 90% del corpo: era rimasta intrappolata nella Volkwagen Polo in fiamme.
Saranno le indagini della procura di Napoli a far luce sulle cause che hanno provocato l’esplosione della vettura. Una super perizia sulla vettura sperimentare verrà eseguita dai carabinieri del Ris di Roma. Perizia che verrà svolta anche su una seconda auto, una Fiat Punto sequestrata alla “eProInn” di Fisciano (Salerno), la società che ha realizzato il progetto sperimentale.
Inchiesta che dovrà chiarire diversi aspetti: dal contenuto delle bombole posizionate all’interno dell’auto esplosa, che farebbero parte del sistema di controllo delle emissioni montato al Cnr, all’ipotesi dell’esplosione derivata dal kit di trasformazione dell’auto da diesel a ibrida, realizzato da eProInn. Poi c’è una indagine interna dello stesso Cnr, Consiglio Nazionale delle Ricerche. Due le ipotesi di reato dei pm (omicidio e incendio doloso) in un fascicolo per ora a carico di ignoti ma che nei prossimi giorni potrebbe già prevedere l’iscrizione dei primi indagati. Le salme delle due vittime saranno sottoposte all’esame autoptico.
La Presidente del Consiglo nazionale delle ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza, “esprime il proprio cordoglio sincero in rappresentanza dell’Ente” per la morte della ricercatrice Maria Vittoria Prati e del tirocinante Fulvio Filace. “Dopo l’avvio dell’audit interno – si legge sul sito dell’Ente – il Cnr si è immediatamente adoperato per ricostruire le cause del gravissimo evento, e facilitare lo svolgimento delle necessarie e doverose indagini da parte degli inquirenti”. “Un improvviso peggioramento nella notte e poi la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere. È morto Fulvio Filace, il tirocinante che si trovava con la ricercatrice Maria Vittoria Prati a bordo dell’auto esplosa a Napoli. Grande sgomento e dolore per il Consiglio nazionale delle ricerche, che – si legge ancora sul sito del Cnr – si stringe attorno alle famiglie delle due vittime, ai colleghi, agli amici, ai tanti che oggi piangono Fulvio e Maria Vittoria”. “La perdita di due vite, peraltro in circostanze così drammatiche, segna profondamente la comunità scientifica, in ogni parte d’Italia. Nei prossimi giorni, in segno di vicinanza e rispetto per le due vittime e i loro cari – conclude l’Ente – lo svolgimento di numerosi eventi continuerà ad essere rivisto e riprogrammato”.
“Una giornata terribile per la nostra città” dichiara Giorgio Zinno sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli) dopo la scomparsa di Fulvio Filace, che lascia i genitori e due fratelli più piccoli. “Speravamo tutti che almeno Fulvio potesse farcela, invece stamattina una crisi respiratoria lo ha strappato ai suoi affetti” commenta il primo cittadino su Facebook. “Aveva 25 anni, sarebbe diventato ingegnere a breve ed era pieno di sogni e speranze; come tanti ragazzi guardava al futuro con fiducia e la sua vita era focalizzata sugli studi e sulla professione. L’intera comunità di San Giorgio a Cremano si stringe, in queste ore terribili, attorno alla famiglia, ai genitori Salvatore e Maria Rosaria e alle due sorelle Alessandra ed Eleonora”.
“Non sappiamo ancora la data del funerale di Fulvio e ci sarà tempo e modo per indagare sulle cause di questa assurda tragedia, perché non si può morire ad appena venticinque anni a causa di un tirocinio” conclude in sindaco. “Questo, però, è il momento del dolore e di un rispettoso silenzio”.
© Riproduzione riservata




