Azienda cerca receptionist e chiede cv e foto in costume, multa di 10mila euro: l’annuncio è stato rimosso

Per partecipare alla selezione per un posto di receptionist i requisiti erano: essere donna, di massimo 30 anni , di bella presenza e soprattutto per accedere alla selezione bisognava mandare una foto in costume da bagno. L’annuncio è quello di una società napoletana e nel giro di poche ore ha scatenatro l’indignazione del web. Giovedì 27 gennaio, a seguito della segnalazione del Ministro Andrea Orlando, il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha immediatamente attivato l’Ufficio di Napoli, che è subito intervenuto per la rimozione dell’annuncio dal web.

Gli ispettori del lavoro hanno comminato la sanzione amministrativa prevista per la violazione del divieto di discriminazione nell’accesso al lavoro (art. 27 del D. Lgs. 198 del 2006 – Codice delle pari opportunità). In pratica l’azienda dovrà pagare una multa di 10mila euro per aver chiesto in un annuncio per una lavoro da receptionist una foto in costume delle candidate: l’ha comminata l’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro) all’azienda di Napoli che ha pubblicato l’annuncio. La sanzione è ridotta a un terzo se si paga immediatamente. L’amministratore della società ha ammesso l’errore e rimodulato il testo dell’inserzione, conformemente alla normativa vigente in materia di pari opportunità.

“Cerchiamo una receptionist che parli inglese fluentemente, dimostrabile con attestati o referenze specifiche. La candidata dovrà avere età massima di 30 anni, essere automunita, avere un carattere solare e di bella presenza”. Recitava così l’annuncio di lavoro postato da un’azienda napoletana su vari siti di ricerca. E inoltre: “Si richiede l’invio di una foto a figura intera in costume da bagno o similare”.

Sull’inconsueta richiesta subito è partita la bufera sul web. A cosa serve quella fotografia con il costume da bagno? Ma c’è anche un’altra parte di quell’annuncio che ha indignato: “Si offre contratto a tempo indeterminato. L’orario di lavoro sarà a giorni alterni di 8 ore (8-13 e 14-17)per un totale di 24 ore settimanali. Retribuzione netta complessiva di 500 euro mensili”. Un po’ poco anche lo stipendio offerto se si considerano le qualifiche necessarie per accedere alla selezione.

“La cosa tragica è che una persona diplomata, con conoscenza lingue, debba sentirsi offrire uno stipendio simile, con 500 euro per 24 ore settimanali è da schifo. Poi si aggiunge la richiesta della foto in costume, non semplicemente a figura intera. È da segnalare all’ispettorato del lavoro” scrive un’utente sui social. Secondo quanto riportato dall’Ansa, dopo la bufera, l’azienda avrebbe modificato l’annuncio su qualche sito ma su altri persiste ancora come in origine.

Secondo quanto riportato da Repubblica, l’azienda avrebbe spiegato quanto accaduto: “si è trattato di un errore di un’impiegata inesperta che non conosceva le policy aziendali sulla parità dei sessi” e ammettendo che la richiesta della foto in costume da bagno fosse del tutto inappropriata. Resta però la questione del compenso che in tanti sul web hanno ritenuto sproporzionata.