Aziende sequestrate alla criminalità organizzata: l’approccio manageriale dell’amministratore giudiziario

Nel contesto italiano, emerge un fenomeno spesso trascurato dall’opinione pubblica, ma con rilevanti implicazioni per l’economia e la società stessa: stiamo parlando delle aziende sottoposte a sequestro a causa dei loro presunti legami con la criminalità organizzata. L’istituto giuridico del sequestro è disciplinato dall’articolo 34 e successivi del Codice Antimafia. Esso rappresenta uno strumento preventivo che entra in vigore quando sussiste un concreto sospetto di infiltrazioni criminali all’interno di queste aziende. Nel cuore di questa operazione giuridica, l’attore chiave è l’amministratore giudiziario, selezionato da un apposito albo secondo i criteri stabiliti dalla legge.

Il compito dell’amministratore giudiziario va oltre la semplice custodia e gestione delle aziende coinvolte; esso include anche l’auspicabile obiettivo di accrescerne la redditività. Questo aspetto è di particolare importanza poiché, in molti casi, le indagini giudiziarie possono portare all’assoluzione delle aziende coinvolte. L’amministratore giudiziario è investito della responsabilità di condurre le operazioni aziendali in piena conformità con la legge e di preservarne il valore. Per fare ciò, è essenziale dimostrare notevole discernimento e acume nell’analizzare rapidamente le dinamiche interne dell’azienda nel minor tempo possibile. Questa valutazione inizia con un’attenta esaminazione dei bilanci, ma si estende ben oltre, analizzando tutti i fattori intrinseci dell’azienda, e culmina nella formulazione di un giudizio prognostico che determinerà il destino futuro dell’azienda. Tale prognosi stabilirà se l’azienda potrà continuare la sua attività sul mercato dopo un processo di completa legalizzazione o se le basi per il suo futuro saranno inadeguate, e quindi optando per la liquidazione.

È importante notare che molte delle aziende coinvolte nei sequestri sono destinate alla liquidazione in quanto, per loro stessa natura, sono state create con intenti criminali, servendo unicamente come veicoli per il riciclaggio di proventi illeciti o presentando operazioni aziendali anomale legate all’organizzazione criminale. Altre aziende, pur svolgendo attività economiche legittime, possono essere state influenzate in modo subdolo dalla criminalità organizzata, attraverso il controllo della proprietà o di risorse umane chiave. Nel caso di quest’ultima categoria, è possibile intraprendere un processo di legalizzazione e di salvataggio dell’azienda, ma talvolta si opta per la liquidazione.

Gli amministratori giudiziari, in questi casi, devono affrontare sfide legate alla perdita di reputazione, al blocco dei pagamenti ai principali fornitori, alla perdita di fiducia delle istituzioni finanziarie, all’abbandono di risorse umane qualificate e dei clienti dell’azienda. Inoltre, devono affrontare la difficile comprensione delle dinamiche esogene ed endogene dell’azienda, soprattutto quando le risorse umane aziendali non collaborano. In molti casi, i bilanci non sono veritieri, il che richiede sforzi considerevoli per ricostruire la realtà aziendale. Infine, è fondamentale considerare i costi connessi alla legalizzazione, tra cui quelli relativi al personale, alla sicurezza, ai tributi e alla conformità normativa.

In questo contesto, è di vitale importanza che il processo di recupero sia guidato da un professionista altamente qualificato, capace di segnare una netta discontinuità rispetto alle pratiche passate dell’organizzazione. Ciò consentirà all’amministratore giudiziario di instaurare un nuovo clima di fiducia tra gli stakeholders dell’azienda, allo scopo di mobilitare le risorse necessarie per attuare un piano di ristrutturazione e sviluppo aziendale. Inoltre, affinché l’azienda possa avere successo, è essenziale adottare un approccio manageriale dinamico e orientato allo sviluppo integrale dell’azienda in tutte le sue direttrici (economico-finanziario, competitivo, socio-organizzativo e socio-ambientale). Spesso, quando ci si trova di fronte a realtà aziendali complesse, è altresì indispensabile costituire un team multidisciplinare di professionisti ed esperti del settore per sviluppare strategie efficaci di risanamento.

In conclusione, il sequestro e l’eventuale confisca rappresentano un pilastro fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata e offre l’opportunità di reintegrare queste aziende nel tessuto economico legittimo, contribuendo così allo sviluppo delle comunità locali e dell’economia del paese, ma tale sistema, nel caso di aziende, può funzionare davvero solo se si abbandonerà l’approccio meramente conservatore, abbracciando una formazione interamente manageriale.