“Non posso lasciar passare il giovedì santo senza ricordare i sacerdoti, che offrono la vita per il Signore, i sacerdoti che sono dei servitori che offrono la vita proprio in questi giorni, nel corso della pandemia da Covid-19, per rimanere accanto ai malati nelle corsie, proprio come medici e infermieri, con una generosità che li rende i «santi della porta accanto»”.
Sono parole che Papa Francesco pronunciava lo scorso aprile nel cuore della prima ondata della pandemia, in pieno lockdown. A distanza di 6 mesi siamo ripiombati nell’incubo di un virus tremendo che non vuole mollare la presa, che non guarda in faccia niente e nessuno. La possibilità di una nuova chiusura è purtroppo sempre più concreta. Deve prevalere la logica del bene, devono prevalere la speranza e la consapevolezza che non siamo soli, ci sono quelli che Bergoglio ha definito “santi della porta accanto” il cui operato rappresenta un modello di concretezza a cui attingere per le prossime difficili settimane. Come ci ha indicato il Papa è questa la santità ai tempi del Covid 19, una santità a cui siamo chiamati tutti, perché tutti possiamo essere preziosi.
È la santità ai tempi del Coronavirus.
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