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Fondazione Fratelli Tutti, lo spirito di Assisi che si rinnova

Esperto in comunicazione
Fondazione Fratelli Tutti, lo spirito di Assisi che si rinnova

3 ottobre 2020, Papa Francesco va ad Assisi e, sulla tomba del Patrono d’Italia, firma l’enciclica Fratelli tutti. Un gesto forte che da un lato sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, l’intento dell’azione del Papa venuto dalla fine del mondo; dall’altro richiama alla mente quella sera di fine di qualche mese prima quando Francesco, solo, sotto la pioggia, compiva il gesto più forte di questi anni segnati dalla pandemia.

Un solo significato: nessuno si salva da solo, siamo tutti fratelli, tutti fragili, tutti sulla stessa barca.

A poco più di un anno di distanza l’idea di fratellanza universale continua a vivere e lo fa con la Fondazione chiamata proprio Fratelli Tutti.

Presentata al Senato, la Fondazione, che nascerà dalla Fabbrica di San Pietro, sostiene l’idea di un nuovo umanesimo  che possa, come ha spiegato il Cardinal  Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica di San Pietro, “rimettere al centro l’idea di giustizia sociale, il senso di solidarietà, la costruzione del bene comune, una crescita umana e sostenibile, condizioni trasparenti per favorire il merito e il desiderio di essere comunità, che supera la concezione solipsistica dell’individuo in tal senso, occorre riscrivere un “dizionario dell’umano” che ci faccia riconoscere anche quando non ci conosciamo di persona e ci consenta di chiamarci tutti per nome: “fratello mio”, “sorella mia”.”. 

Una sfida che avrà tre ambiti di azione: l’area dell’arte con particolare riferimento all’arte sacra,  la sfera della formazione e quella della dialogo tra popoli, culture e religioni.

Il dialogo, quella  necessità sottolineata da San Giovanni Paolo II, proprio ad Assisi.

Un ottobre di 28 anni fa.

 

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