La Pontificia Accademia per la Vita lunedì 29 agosto ha diffuso la seguente dichiarazione.
“Durante una trasmissione televisiva, venerdì 26 agosto, al mattino, all’intervistatrice che chiedeva se la legge 194 potesse essere abolita, mons. Paglia rispondeva che la legge costituiva ormai un “pilastro” della vita sociale italiana, tanto è incardinata nell’ordinamento giuridico italiano. E per di più nessuna forza politica al momento intende abolirla.
L’intento dell’affermazione non riguardava un giudizio di valore sulla legge, quanto la constatazione che è praticamente impossibile abolire la 194 in quanto elemento ormai strutturale della legislazione in materia. Sulla qualità, poi, del pilastro c’è molto da dire.
Mons. Paglia, nella stessa intervista, ha sottolineato con vigore che era urgente promuovere quella parte della legge che riguarda la difesa e la promozione della maternità, come, del resto, si era espresso a suo tempo anche il cardinale Ruini. Che poi la legge possa, anzi debba essere migliorata nella direzione di una più piena difesa del nascituro, questo è più che auspicabile, con l’attenzione di evitare il rischio di peggiorare la situazione, come purtroppo in qualche caso è avvenuto.
La reazione che alcuni hanno avuto all’affermazione di mons. Paglia appare in realtà più che pretestuosa, anzi offensiva. Non solo perché ci si è fermati a considerare una parola (“pilastro”) fuori del contesto (e già questo è grave!), ma soprattutto non tenendo conto dei numerosi interventi di mons. Paglia sulla difesa e promozione della vita in tutte le età (dal concepimento sino alla morte) e in tutte le situazioni (quante volte viene umiliata nei bambini, nelle donne, nei carcerati, nei condannati a morte, negli immigrati, negli anziani). Si tacciono completamente poi gli interventi di mons. Paglia contro l’eutanasia e in favore della promozione di una nuova attenzione agli anziani.
In ogni caso, per quel che riguarda l’aborto, bastava anche solo ricordare la celebrazione dello scorso 29 maggio, promossa peraltro dal Movimento per la Vita, durante la quale Mons. Paglia ha benedetto una scultura di Maria con il bimbo in grembo”.
Per capire bene la questione occorre ricordare due elementi. Primo: cosa ha detto veramente mons. Paglia?
Ecco la trascrizione: “Penso che la legge 194 sia ormai un pilastro della nostra vita sociale. A mio avviso – e l’ho anche scritto – prevederei un’accentuazione di quella parte che non viene attuata: il diritto alla maternità, il vedere crescere il nostro paese di fronte al dramma di uno squilibrio piuttosto drammatico tra le generazioni. Esorterei a guardare con fiducia un paese che vuole vivere nella libertà, nello sviluppo, nel progresso. Credo che la crisi delle nascite sia un problema su cui purtroppo non abbiamo riflettuto, ed è già tardi. Fa parte della mancanza di visione di cui dicevo prima: accanto ai diritti ci sono i doveri”.
Quindi la frase su “pilastro”, come al solito, è stata presa fuori dal contesto complessivo.
Secondo: i soliti noti conservatori cattolici si sono scatenati. Nessuno di loro, naturalmente, ha interpellato la Pontificia Accademia per la Vita, ma tranquillamente hanno proseguito con il coro scandalizzato del “pilastro”. Come dice Battiato: così è che va il mondo!
Conclusione: cosa fa il saggio? Si chiede: ma il gruppo che ha criticato così vivacemente mons. Paglia, darà adesso lo stesso rilievo a questa dichiarazione?
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