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Vigliacchi d’Italia

Vigliacchi d’Italia

Da tempo adotto la composizione degli italiani secondo un mio compagno di liceo, oggi valente chirurgo vascolare. Grazie alla quale trovo la spiegazione a buona parte della storia italiana. Almeno quella contemporanea.

Il mio compagno di bisbocce liceali, Dottore Giulio Andolfato, divide gli italiani in: un terzo di delinquenti, un terzo di ignavi e un terzo di eroi. Non penso che la maggior parte degli altri paesi del mondo abbiano un numero così elevato di eroi. Ma probabilmente neppure due terzi di delinquenti e ignavi. Tra gli ignavi vi sono i vigliacchi. Che, assieme ai traditori, sono sempre state per me le peggiori categorie umane.

Peggiori dei peggiori delinquenti. Che per ragioni professionali ho avuto modo di frequentare e conoscere. E che spesso sono dotati di coraggio e persino capaci di non tradire.

Ho quindi molto apprezzato il bell’articolo di Marcello Veneziani, pubblicato ieri sul suo blog, sotto il titolo di “La prevalenza del vigliacco”.

Invito a leggerlo perché ce n’è per tutti. Anche se comincia dai magistrati. Chiedendosi: “Come definire quei magistrati che erano al corrente del “sistema” denunciato Luca Palamara nel suo libro intervista con Alessandro Sallusti, conoscevano quei metodi, quei veti, quelle omissioni, quei killeraggi e quelle disparità di trattamento tra compagni da salvare e nemici da sfasciare, avevano la possibilità di fermarli, di denunciarli o almeno dissociarsi ma non lo hanno fatto?” Per darsi subito la risposta: “le definizioni possono essere tante, ma si riassumono in una che non si presta a equivoci: vigliacchi. Sono vigliacchi.

Consiglio di leggerlo. Liberandosi però prima di qualunque connotazione o pregiudizio ideologico, religioso, filosofico, o di casta.

Perché ce n’è davvero per tutti. Non solo per i magistrati. Ma anche per storici, accademici, intellettuali, giornalisti e direttori di giornali. Ma anche vescovi, teologi e sacerdoti.

Per finire a tutti i luoghi del potere: “da quello più vistoso, il potere politico ai poteri economici, imprenditoriali e finanziari, ai poteri più oscuri, fino al potere scientifico e sanitario”.

Visto che vigliacchi e traditori non hanno fede, partito, razza, sesso, grado e professione. O meglio, possono appartenere – e appartengono – a tutti.

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