Viviamo nel ventunesimo secolo, tra comodità e agiatezze. Eppure si muore ancora di freddo. A Roma le temperature sono in calo da giorni, tra la pioggia battente e il gelo, si torna alla conta dei senza fissa dimora che non ce la fanno a passare la notte. Come c’è chi ha un tetto sotto il quale stare, una casa a cui tornare per scaldarsi, c’è chi non ha nemmeno quella e dorme per strada.
Per loro, i clochard, gli ultimi, i dimenticati, sopravvivere è difficile. Così arriva così la prima vittima. Un uomo di circa 30 anni che non ce l’ha fatta. Trovato ieri sera, intorno alle 22, in piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini di Roma da un passante che ha notato il corpo senza vita. Morto di ipotermia.
A fare la terribile scoperta un passante, che ha subito allertato le forze dell’ordine. Sul corpo dell’uomo, apparentemente di origine nordafricana sulla cui età sono in corso gli accertamenti perché privo di documenti, non erano presenti segni di violenza ed è per questo che si ipotizza che la morte sia riconducibile a ipotermia o cause naturali.
I Carabinieri della stazione Macao e del Nucleo operativo Roma Centro, intervenuti dopo la segnalazione, stanno portando avanti le indagini per chiarire le dinamiche, mentre la salma è stata portata al Verano ed a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il personale del 118 non ha potuto fare altro che costatarne il decesso.
Da un report della comunità di Sant’Egidio dell’anno scorso, nella Capitale risultano circa 3mila i senza dimora che passano la notte all’aperto. Ritorna così, come ogni inverno la richiesta di un piano per la disponibilità immediata di edifici e stabili di pronto utilizzo, del Comune o dello Stato ma più in generale una sinergia con la società civile per dare aiuto alle persone che rimangono a dormire al freddo. Molte le comunità che operano nella Capitale per raccogliere coperte, sacchi a pelo e indumenti pesanti per evitare la strage dei clochard.
