Si sono entrambi costituiti i due giovanissimi, uno di 16 e l’altro di 18 anni, che ieri sera intorno alle 19 hanno accoltellato un carabiniere fuori servizio durante una rapina in farmacia a Torino.
Il primo a costituirsi è stato il 16enne Filippo, già nella notte, recandosi presso il commissariato Madonna di Campagna. Una decisione arrivata probabilmente a causa della pressione investigativa dei carabinieri su tutta la provincia con posti di blocco e lampeggianti ovunque. Il secondo rapinatore, il 18enenne Francesco, si è presentato invece in mattinata, recandosi spontaneamente alla stazione di Falchera.
LA RAPINA FINITA NEL SANGUE – I due complici intorno alle 19 di lunedì hanno tentato il colpo presso la farmacia comunale 12 di corso Vercelli 236, all’angolo con via Lemmi, a Torino. I giovanissimi rapinatori non avevano fatto i conti però con l’intervento del brigadiere Maurizio Sabbatino, 53enne, da 10 anni nella compagnia Oltredora e prima ancora nel Nucleo Radiomobile.
Fuori servizio e senza pistola, Sabbatino ha scagliato diversi farmaci contro i due rapinatori, col volto coperto da mascherina e cappello. In un primo momento i due giovanissimi sembrano arrendersi e inginocchiarsi a terra di fronte a Sabbatino, che si qualifica come carabiniere, ma all’improvviso uno dei due spara con una pistola (poi rivelatasi una scacciacani) all’indirizzo del militare. I due tentano la fuga, tra i rapinatori e il brigadiere c’è una colluttazione durante la quale Filippo estrae un coltello e colpisce con più fendenti Sabbatino.
Francesco e Filippo quindi, in sella ad uno scooter, fuggono via dalla farmacia lasciando Sabbatino a terra. Il carabiniere, operato nella notte all’ospedale San Giovanni Bosco, dov’è stato trasportato per le lesioni riportate al fegato e ai polmoni, è stato trasferito in Rianimazione ma è fuori pericolo.
LA DIFESA DEL 16ENNE – Ora il 16enne, scrive l’Ansa, è accusato di tentato omicidio e rapina aggravata. Il giovane, studente incensurato, si è presentato davanti alla procuratrice dei minori Emma Avezzù accompagnato dal padre e assistito dall’avvocato Marco Marchio. “Ho cercato solo di divincolarmi per scappare”, si è difeso Filippo, che ha quindi ammesso di aver colpito il brigadiere.
Attualmente il 16enne si trova in stato di fermo in un Centro di Prima Accoglienza.
IL PADRE: “HA FATTO UNA CAVOLATA” – Al Corriere della Sera ha invece parlato il padre di Filippo. “Mio figlio ha fatto una cavolata. Ma è un bravo ragazzo, siamo una famiglia perbene”, ha spiegato il genitore.
“Siamo sconvolti, non è il momento di parlare. E comunque non l’ho costretto io a costituirsi è stato lui a dirmi che voleva consegnarsi. Io l’ho solo accompagnato”, ha aggiunto il padre del giovane rapinatore.
LA SOLIDARIETA’ DEL MINISTRO LAMORGESE – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso oggi la sua sentita “vicinanza al Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri rimasto gravemente ferito a Torino nel corso di un intervento, fuori servizio, per sventare una rapina ad una farmacia“.
Nell’augurarsi che il brigadiere possa prontamente guarire e nell’esprimere la sua partecipazione ai familiari, la titolare del Viminale ha sottolineato come il gesto compiuto dal militare dell’Arma sia l’ennesima testimonianza “dell’altruismo e della generosità delle donne e degli uomini delle Forze di polizia sempre disposti a mettere a rischio la loro incolumità per garantire la sicurezza dei cittadini“.
