Purtroppo è stato ritrovato morto anche l’operaio che risultava disperso nell’esplosione avvenuta in tarda mattinata nella Sabino Esplodenti a Casalbordino, in provincia di Chieti. Da quanto si apprende, una delle vittime era originaria del paese dove sorge la fabbrica che lavora polvere da sparo.  Tre vittime è il bilancio della deflagrazione per cause ancora in corso di accertamenti. Al momento ci sarebbero anche diversi feriti.

Nel 2022 un altro incidente nella stessa azienda

Lo hanno confermato gli inquirenti. Anche nel dicembre del 2020, in un altro incidente nella stessa azienda di Contrada Termini, persero la vita tre operai. La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche. L’ultimo incidente mortale in Abruzzo che abbia riguardato fabbriche o depositi di materiale pirico risale allo scorso febbraio, quando un uomo morì nell’esplosione di un deposito alle porte di Teramo.

La Esplodenti Sabino è una fabbrica di recupero esplosivi militari. Si occupa della demilitarizzazione di tutti i tipi di munizioni, dai missili alle bombe aeree fino alle mine. È una fabbrica a rischio di incidenti rilevanti e quindi sottoposta alla direttiva Seveso (che comprende una serie di adempimenti per la prevenzione degli incidenti). Nel dicembre 2020 lo scoppio che provocò la morte di tre operai – 45, 46 e 54 anni – alla vigilia di Natale mentre spostavano una cassa che conteneva razzi di segnalazione per le imbarcazioni. Poi ad aprile 2021 il decreto di sequestro firmato dal procuratore di Vasto Giampiero Di Florio: accusa di reati ambientali, nello specifico di aver stoccato senza autorizzazione rifiuti pericolosi sul terreno in varie aree dello stabilimento.

Redazione

Autore