In estate il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui si sosteneva che in una villa di Jeffrey Epstein sarebbe stata presente una lettera contenente un dialogo con Donald Trump. La missiva avrebbe fatto parte di un libro preparato per il 50esimo compleanno del finanziere, morto in carcere nel 2019. La Casa Bianca ha denunciato il giornale, chiedendo miliardi di risarcimento danni per quell’articolo, definito diffamatorio e contenente notizie assolutamente false. Tralasciando l’evidente paradosso legale di un presidente che può denunciare dei soggetti privati senza poter essere denunciato da loro, secondo il nuovo principio della presidential immunity stabilito dalla Corte Suprema nel 2024, nelle ultime ore la versione ufficiale della Casa Bianca ha subìto un duro colpo: il gruppo dei democratici della Oversight Committee ha pubblicato una lettera, ottenuta dalla tenuta di Epstein, le cui caratteristiche corrispondono esattamente alla descrizione fatta dal Wall Street Journal a luglio.

La lettera tra Trump ed Epstein

La lettera presenta un dialogo tra Trump ed Epstein, con tanto di firma del presidente e un disegno dei contorni di un corpo femminile. Nel dialogo i due sostengono di avere “diverse cose in comune”, che “gli enigmi non invecchiano mai” e, nella battuta finale, il presidente degli Stati Uniti si augura che “ogni giorno che passa sia un meraviglioso segreto”. Le parole utilizzate sono troppo inquietanti e rivelatorie per non alimentare il dibattito pubblico sul tema, soprattutto dopo la miriade di esercizi di ginnastica mentale svolta dai repubblicani nel tentativo di ridurre al minimo il ruolo del presidente nell’intera vicenda.

Negazione, fino alla fine

Anche in questo caso, ovviamente, nonostante i fatti abbiano già smentito la versione della Casa Bianca, la reazione è stata molto semplice: negare fino alla fine. La lettera è falsa, la firma sulla lettera e sull’assegno sono entrambe false. La domanda che ci si potrebbe fare, a questo punto, potrebbe essere: chi può mai aver falsificato la lettera e le firme? Tutto questo materiale proviene da archivi delle tenute di Epstein, ed è ragionevole supporre che nessuno possa aver creato alcun documento falso in quel luogo. I repubblicani, però, stanno affrontando questi momenti con maggiore serenità rispetto a quest’estate, dato che anche i maggiori media e i grandi influencer d’area stanno seguendo ciecamente la linea della Casa Bianca, tranne alcune rare eccezioni come il deputato Thomas Massie, che insieme al dem Ro Khanna ha organizzato una conferenza stampa con le vittime di Epstein a Washington.

Fatti difficili da smentire

Insomma, se a luglio sembrava che il silenzio imbarazzato della Casa Bianca sulla vicenda Epstein potesse causare seri danni al movimento Maga, ad oggi, nonostante la pubblicazione di questi preoccupanti documenti, i seguaci del trumpismo si trincerano nella negazione di ogni evidenza, preferendo proteggere il leader anche a costo di ignorare fatti sempre più difficili da smentire.

 

Michele Luppi

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