Cede ringhiera sul lungomare e si grida al miracolo in una Napoli senza manutenzione

Dobbiamo gridare di nuovo al miracolo, alla benevolenza di San Gennaro e alla fortuna. Pare che in questa città non ci rimanga altro da fare. Siamo sul lungomare di Mergellina, uno dei luoghi sempre invasi da turisti e cittadini, a un tratto la ringhiera color verde misto a ruggine cede. Un gruppetto di ragazzini vi era seduto sopra, cadono tutti dal lato del marciapiede, tutti tranne Lucrezia. Lucrezia, 20 anni, precipita all’indietro, per circa tre metri, finendo sulla sabbia e i rifiuti sottostanti. Miracolata la giovane, residente nei Quartieri Spagnoli, che non ha riportato per fortuna gravi conseguenze.

È stata assistita dai sanitari del 118, intervenuti rapidamente, e trasferita poi all’ospedale del Mare di Ponticelli. Un volo di tre metri che ha provocato alla ragazza contusioni alla schiena. Fatalità? Sfortuna? O non curanza, indifferenza, sciatteria di un’amministrazione che per dieci anni tutto ha fatto tranne che amministrare la città, ma anche di questa amministrazione che in otto mesi quasi non ha mosso una foglia. La manutenzione ordinaria qui non esiste. Si aspetta la tragedia per segnalare la zona e aprire un cantiere che chiuderà, se tutto va bene, dopo anni. A Napoli abbiamo visto alberi, lampioni, calcinacci e strade trasformarsi in killer, ma nessuno alza un dito. E se analizziamo i numeri, la sciatteria con la quale viene trattata questa città è evidente. Per quanto riguarda le strade, secondo uno studio dell’Aci, il livello “standard” di manutenzione ordinaria stradale in tutte le province italiane dovrebbe attestarsi sui 13mila euro a chilometro per anno, mentre per la manutenzione straordinaria si dovrebbero spendere 33mila euro per chilometro ogni anno.

Dalla ricerca emerge, dunque, che si dovrebbero spendere circa sette miliardi di euro l’anno per le strade secondarie, provinciali e comunali, partendo da una condizione buone delle reti. Se analizziamo questo dato alla luce dell’arretrato accumulato negli ultimi dieci anni sull’intera rete dagli enti provinciali (cioè calcoliamo quanto questi enti hanno speso di medo rispetto allo standard), troviamo che il ritardo ammonta a circa 42 miliardi di euro. In particolare, nel territorio della Campania ha un arretrato di poco più di due miliardi e 400 milioni. Bisognerebbe iniziare da una squadra coordinata del soprassuolo (strade e spazi pubblici) e del sottosuolo (servizi a rete, stabilità dei terreni e dei pendii, dei costoni e delle moltissime cavità del suolo napoletano). Questo significa avere un Dipartimento comunale che badi a tutto questo in modo strategico, dal design delle panchine ai sistemi di consolidamento di terreni e costoni, dalla piccola manutenzione stradale alla sistemazione di tutti i sottoservizi nei loro propri ambiti nel sottosuolo, così da facilitarne e coordinarne la manutenzione. Se vi fosse una struttura pubblica forte ed efficiente, non vi sarebbe problema ad affidare gestione e manutenzione a uno o più soggetti privati. Perché una ringhiera andrebbe sistemata. Sistemata prima della tragedia. Prima del mea culpa solito.