Chi ha cambiato il mondo, la lezione di Paolo Savona: una bussola illuminista, liberale ed europea

Recuperare le lezioni del passato per affrontare le sfide del presente e del futuro. È questo uno dei principali moniti dell’ultimo saggio del Presidente della Consob, Paolo Savona, dal titolo: “Chi ha cambiato il mondo, I momenti d’oro della politica e dell’economia come argine al ripetersi della storia e della mediocrità” (Rubbettino).

Un testo che si presenta come un “libro miniera”, ricco di dettagli, fonti e spunti intellettuali che rilegge i “momenti d’oro” della storia politica, dell’economia e dell’innovazione del Novecento per cogliere i nodi del presente. Ma anche come un “libro periscopio” capace di guardare e pensare il futuro coraggiosamente in un clima vittima della vile mediocrità della politica e della crisi del sapere economico.
Savona, infatti, nel suo testo affronta i momenti cruciali della politica, dell’economia, dell’imprenditoria innovativa che hanno segnato il destino delle nazioni e delle istituzioni globali mettendo in luce il nesso indissolubile tra politica, economia e innovazione tecnologica. Ne emerge una galleria di spunti e nodi cruciali che aiuta a riflettere sulle scelte politiche del secolo scorso oltre ad offrire delle guide e dei riferimenti per affrontare il ritorno di ambizioni nazionaliste e tecnocratiche di origine elitaria che stanno sconvolgendo l’ordine internazionale.

In quest’ottica, Savona affronta i “momenti d’oro” della politica soffermandosi sul ruolo dei grandi politici e confrontandoli con quelli dell’economia e dell’innovazione. Dall’inizio della stagione keynesiana all’ascesa alle grandi crisi monetarie, da De Gasperi e Monnet a Shinzo Abe, fino alle conseguenze economiche dell’ascesa dell’intelligenza artificiale. Con squarci illuminanti sui rischi delle criptovalute e i meriti e abbagli della globalizzazione. Un’opera in cui il presidente della Consob descrive, con chiarezza e lucidità, la nuova alleanza tra le attuali classi politiche ed economiche con le ambizioni del mondo imprenditoriale tecnologico in nome della ricerca di una nuova supremazia geopolitica ed economica. Un paradigma che ha generato la bussola trumpiana, il ritorno dei protezionismi e l’ascesa di nazionalismi con caratteristiche imperiali.

Un contesto in cui agli scambi si sostituiscono i conflitti, alla concorrenza economica la competizione militare e securitaria, con pericolosi rischi per la sicurezza globale. Dove alle ragioni del potere di gruppi corporativi e Stati è sempre più sacrificata la componente dell’individuo, delle libertà e della cooperazione internazionale e multilaterale. Ne emerge un libro di ampio respiro, per chi vuole comprendere le dinamiche del potere e il loro impatto sulla società, in un’epoca di rapidi cambiamenti e incertezze globali per meditare sui nodi del passato e il loro dirompente impatto sulle scelte del futuro. Viene proposta una bussola illuminista, liberale ed europea che riporta al centro i valori dell’individuo, delle libertà rooseveltiane, della liberaldemocrazia, oggi attuale più che mai.