Clp a rischio scomparsa dopo l’interdittiva: il caso arriva al Consiglio regionale

«L’azienda di traporto pubblico Clp, una delle poche aziende “in salute” rischia di essere cancellata dal mercato, per fatti avvenuti molti anni addietro e che hanno riguardato persone che da tempo sono state estromesse dalla compagine sociale. Gli uffici regionali hanno in corso le procedure finalizzate al trasferimento dell’azienda, procedure che appaiono di complessa realizzazione. Questi rilievi inducono gli scriventi a richiedere il ritorno urgente in aula per un più compiuto approfondimento della problematica». A chiederlo sono gli esponenti di centrodestra Annarita Patriarca, Stefano Caldoro, Massimo Grimaldi, Marco Nonno, Severino Nappi e Michele Schiano, attraverso una mozione appena depositata.

Al centro del documento c’è il caso Clp che ormai risale a otto anni fa, quando un ex socio, lontano parente della moglie dell’amministratore unico, venne coinvolto in un procedimento penale che fece scattare l’interdittiva antimafia.  Questo vuol dire che, dal 2013 a oggi, ogni documento prodotto, ogni contratto firmato e ogni decisione adottata dall’amministratore Francesco Viale è stata ratificata dai commissari nominati dalla Prefettura. In tutti questi anni i conti e i movimenti della società Clp sono stati passati ai raggi X e mai sono state rilevate anomalie o irregolarità. Anche la Guardia di finanza per mesi ha scavato tra i flussi finanziari della proprietà e dell’azienda senza riscontrare alcun illecito. Eppure dal 2013 l’azienda ha l’infamante marchio dell’interdittiva antimafia.

«La legislazione vigente – scrivono i firmatari della mozione – imporrebbe una temporaneità della gestione straordinaria ma di fatto l’esperienza, in corso, della Clp dura da quasi otto anni. Ciò costituisce un nocumento alla società, a fronte dei ritardi della regione nel pagamento dei corrispettivi». Infatti, mentre tutti i contratti delle altre aziende sono stati rinnovati tranne quello della Clp, la Regione ha pagato tutte le aziende pubbliche e private per i servizi svolti tranne la Clp che vanta crediti per circa sette milioni di euro. Nella mozione, inoltre, i firmatari sottolineano come la Clp, che dispone di quattro impianti e oltre 290 autobus per 443 dipendenti, abbia svolto un ruolo rilevante in occasione delle Universiadi del 2019 e come, durante l’emergenza sanitaria da Covid, abbia organizzato un servizio navetta del tutto gratuito da e verso luoghi di cura: un’iniziativa, quest’ultima, che ha consentito a decine di medici e infermieri di raggiungere agevolmente i rispettivi posti di lavoro o di rientrare a casa, anche in orari non proprio ordinari.

Tornando a oggi, nella mozione si sottolinea come, a marzo scorso, la Giunta regionale abbia ipotizzato una fusione tra le aziende Eav e Air; successivamente, Palazzo Santa Lucia ha previsto l’assorbimento, da parte proprio di Eav e Air, della Clp e della gestione Fallimento Buonotourist srl, incassando poi anche l’ok del Consiglio. Secondo i consiglieri di centrodestra, però, Air, costituita in associazione temporanea di imprese, non sarebbe in grado di far fronte al servizio di trasporto pubblico locale finora assicurato dalla Clp, a causa della sua organizzazione aziendale e della dimensione dell’autoparco. In questo contesto, l’assorbimento della Clp da parte di Air potrebbe determinare dei contenziosi: una prospettiva che ha spinto Patriarca, Caldoro, Grimaldi, Nonno, Nappi e Schiano a chiedere che il Consiglio regionale sia chiamato a esprimersi nuovamente sulla vicenda nel minor tempo possibile.