Diverse regioni in bilico, in attesa della Cabina di regia di venerdì che dovrà mettere nero su bianco i dati che permetteranno al ministro della Salute Roberto Speranza di firmare eventuali nuove ordinanze, in vigore da domenica 31 gennaio.
Sale l’attesa per conoscere i colori delle regioni e quindi delle varie restrizioni che saranno sottoposte a milioni di italiani. Stando a quanto filtra prima del tradizionale monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, dovrebbero restare in zona arancione Lazio, Piemonte e Lombardia.
Quest’ultima dal 23 gennaio è passata da rossa ad arancione dopo la nota querelle sull’errore nei dati inviati dalla Regioni al Ministero, che hanno contribuito a calcolare un indice Rt sbagliato. Per i lombardi dunque si potrebbe uscire dalla zona arancione non prima del prossimo 7 febbraio.
Per altre quattro regioni già in giallo ci sarà invece una probabile conferma: si tratta di Toscana, Campania, Provincia di Trento e Molise. A queste dovrebbero aggiungersi, se il calo dei contagi sarà confermato, Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Quest’ultime sono in fascia arancione dall’8 gennaio scorso.
Altre regioni che invece saranno quasi certamente arancioni sono Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. Queste ultime due però, in base al Dpcm che prevede come “la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione”, potrebbero anche restare rosse.
La Basilicata, già in zona gialla, potrebbe essere l’unica regione italiana a passare nella fascia con minori restrizioni, quella bianca, ma i suoi numeri probabilmente sono ancora troppo ‘alti’. Per diventare zona bianca sono infatti necessari “livelli epidemiologici molto bassi, incidenza settimanale, per due settimane consecutive, sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, indice Rt sotto 1 e indice di rischio basso”.
