A poco più di 24 ore dalla diffusione dei dati del monitoraggio settimanale da parte della cabina di regia del ministero della Salute cresce l’attesa per capire quali Regioni cambieranno colore nel prossimo week end. Come emerso chiaramente in questi giorni, in Italia il numero dei contagi sta lentamente flettendo verso il basso con qualche lieve risalita: nelle settimane dal 18 al 24 gennaio si osserva un calo del numero di casi in calo del 18%.

Per questo da domenica l’Italia potrebbe essere in larga maggioranza in zona gialla, contro le sole 6 regioni attualmente nella fascia con minori restrizioni, col rosso che potrebbe restare alle sole Sicilia e provincia autonoma di Bolzano.

Ma domenica per la prima volta potrebbe essere ‘inaugurata’ anche la zona bianca, introdotta come nuova classificazione col Dpcm varato lo scorso 16 gennaio ed in vigore fino al 5 marzo prossimo. Cosa prevede la zona bianca? È la fascia di rischio più bassa in assoluto, che riporta (quasi) i cittadini alla vita precedente alla pandemia di Coronavirus. al suo interno è possibile qualsiasi spostamento interno e potranno riaprire le attività chiuse in tutte le altre fasce, come musei, teatri, palestre, cinema e bar e ristoranti senza limitazioni. Resta, ovviamente, gli obblighi sul distanziamento e la mascherina, così come gli spostamenti fuori regioni, vietati fino al 15 febbraio.

Per diventare zona bianca sono necessari “livelli epidemiologici molto bassi, incidenza settimanale, per due settimane consecutive, sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, indice Rt sotto 1 e indice di rischio basso”. Secondo Il Messaggero c’è una regione italiana che potrebbe sperare: si tratta della Basilicata.

Nel periodo che va dal 18 al 24 gennaio la regione guidata da Vito Bardi ha fatto registrare una percentuale di 60,58 casi settimanali. È un dato ancora leggermente superiore alla soglia fissata dal ministero della Salute, ma i lucani sperano nel monitoraggio di risultare al di sotto e di poter tornare, almeno la prossima settimana, ad una parvenza di normalità.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia