Anche l’Italia corre ai ripari e incentiva la produzione di un vaccino made il Italy. Invitalia ha infatti annunciato che acquisterà il 30% del capitale di Reithera, la società che sta sviluppando il vaccino e che ha già concluso la fase 1 della sperimentazione in collaborazione con lo Spallanzani di Roma. I ritardi accumulati, le dosi arrivate dimezzate hanno fatto emergere subito l’esigenza di essere indipendenti dalle produzioni estere di vaccini.

Il vaccino è in fase uno, ma i ricercatori sono pronti alla sperimentazione sull’uomo di fase 2 e 3. Se tutto andrà bene si punta a chiedere l’autorizzazione all’Ema entro l’estate per poi avviare una produzione di 100mln di dosi all’anno che renderebbero l’Italia autonoma nella fabbricazione e somministrazione di vaccini.

I PUNTI DI FORZA – ReiThera piace perché ha molti vantaggi. A partire dalla tecnologia usata: è la stessa già sperimentata per altri vaccini efficaci contro Ebola e Malaria. Una tecnologia che per queste altre due infezioni fu usata con successo anche per i bambini. Inoltre i ricercatori confermano di avere già testato la capacità di produzione su larga scala. È più maneggevole di quello Pfizer e si conserva tra i 2 e gli 8 gradi, quindi non ha bisogno di speciali e introvabili freezer. Anche la loro preparazione non comporta l’ansia dei 30 minuti.

Ma il vantaggio certamente più importante è che è un monodose e non necessita di un secondo richiamo come la maggior parte dei vaccini attualmente in commercio. Per come sembra dobbiamo convivere con il Coronavirus ancora a lungo e tra mutazioni e varianti potremmo dover aver bisogno di altre vaccinazioni di massa prima di sconfiggere o quanto meno sedare il nemico. La soluzione in monodose renderebbe l’operazione a larga scala davvero molto più semplice.

I FINANZIAMENTI – ReiThera ha numerosi punti di forza che avevano già convinto la Regione Lazio a investire 5 milioni di euro per perfezionare la ricerca. Ora ha convinto definitivamente anche Domenico Arcuri, Ad di invitalia e commissario per l’emergenza. “Il nostro CdA ha approvato il contratto di sviluppo presentato da Reithera che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro – hanno detto da Invitalia – Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di Ricerca & Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano (Roma), dove sarà prodotto il vaccino”.

Dunque l’Italia crede nella propria ricerca soprattutto in un momento in cui essere indipendente nella fornitura di vaccini sembra essere indispensabile. E già ci sono molti investitori, grandi e piccoli, che hanno deciso di investire denaro nelle azioni dell’azienda.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.