Come è morto Fernando Botero, l’artista delle opere “over-size”

Fernando Botero lascia oggi il mondo dell’arte, all’età di 91 anni. Il celebre scultore pittore e disegnatore è passato alla fama per aver raffigurato figure umane voluminose. L’artista ha recentemente perso la moglie e ha continuato a dipingere fino alla settimana scorsa, sarebbe stato colpito da una polmonite. Il decesso è avvenuto nel Principato di Monaco.

Nato a Medellin nel 1932 in Colombia, in un’agiata famiglia cattolica. A 12 anni ha iniziato a frequentare una scuola per toreri: la sua prima opera conosciuta è proprio un acquerello rappresentante un torero. A 16 anni ha iniziato a lavorare come illustratore per il giornale El Colombiano, pubblicando nella stessa età il suo primo libro.

Nel ’52 vince un premio di 7000 pesos per il dipinto “Sulla Costa”: il denaro gli permette di spostarsi in Europa. Tra Francia (Parigi), Spagna (Madrid) studia le opere dei più grandi nei musei del Louvre e nel Museo del Prado. In Italia si iscrive all’accademia di San Marco, a Firenze. Colpito da Giotto, da cui reinterpreta alcuni personaggi, è anche affascinato dal Rinascimento Italiano, che ispirerà la sua carriera.

Tornato nel suo Paese di origine nel 55, espone i lavori del suo soggiorno italiano. Aveva respinto l’avanguardia francese, e per questo venne criticato dai suoi connazionali. Si sposta in Messico dove inizia  a dedicarsi alle forme “extra-large”. Si trasferisce a New York, dove scopre l’espressionismo astratto. Raggiunge in breve periodo  la massima fama. Espone a Washington nella Gres Gallery: le sue opere vengono vendute tute il giorno stesso dell’inaugurazione. 

Negli anni 80′ visita Parigi e Pietrasanta. Nella località italiana ha iniziato a dedicarsi alla scultura e ha vissuto per anni insieme alla sua famiglia. Una tragedia ha segnato parte dei sui quadri: la scomparsa in un incidente stradale del figlio Pedro, cui dedicherà molte delle sue opere. Nello stesso incidente Fernando Botero perde l’ultima falange del dito mignolo della mano sinistra; proprio per questa ragione molte sue creazioni raffigurano mani enormi. Ha donato più di 300 opere.

La spiegazione del suo stile: “Credo molto nel volume, in questa sensualità che suscita piacere allo sguardo”. Nei suoi dipinti ci sono poche ombre perché “sporcherebbero l’idea del colore”. Così ha raffigurato il trionfo della vita.

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