Donald ed Elon, da grandi amici a insulti senza barriera. Sembra quasi la trama di una storia di amore finita male, bruciatasi dopo il fuoco della passione. Solo che stiamo parlando del più potente uomo al mondo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il più ricco essere vivente, Elon Musk. Entrambi hanno fatto faville durante la campagna elettorale che ha portato al trionfo del Tycoon e al suo ritorno alla Casa Bianca.
Nei discorsi più importanti, negli appuntamenti fondamentali, il numero uno di Tesla e dell’arcipelago “X” è sempre stato accanto al candidato finanziando profumatamente la corsa al 1600 di Pennsylvania Avenue a Washington. Il sodalizio sembrava cosi forte che il presidente affida al suo “amico” un dipartimento fondamentale, il Doge, creato per tagliare gli “enormi sprechi della spesa pubblica americana”. E qui cominciano i problemi. Musk taglia sul serio tutto ciò che ritiene sia inutile per la vita degli americani e tutto ciò che rappresenti sprechi delle tasse. Molti di questi tagli creano lamenti e tensioni nell’amministrazione americana.
A questo si aggiunga, poi, l’ondata di repulsione dei consumatori nei confronti dei prodotti di mister Tesla e la frittata è fatta. Elon fa un passo indietro o magari Donald spinge affinché rinunci all’incarico nell’Amministrazione. Il giorno dopo, sul suo social X, cominciano i cannoneggiamenti alla “legge finanziaria” che Trump ha proposto al congresso. Legge rea, secondo Musk, di far aumentare enormemente il debito pubblico Usa. La reazione del presidente è furente tanto da accusare il milionario di avere seri problemi psicologici. Dopo qualche giorno Musk si scusa, dicendo di essere andato molto oltre. La tregua, però, non dura tanto.
Nella giornata di ieri ha postato su X una dichiarazione al vetriolo: “Ogni membro del Congresso che ha fatto campagna per la riduzione della spesa pubblica e poi ha immediatamente votato per il più grande aumento del debito pubblico della storia dovrebbe vergognarsi!”. Non solo: ha poi ribadito la necessità di creare un nuovo partito. La replica di fuoco del Presidente Usa è arrivata a stretto giro: “Elon potrebbe ricevere più sussidi di qualsiasi altro essere umano nella storia, di gran lunga, e senza sussidi, Elon dovrebbe probabilmente chiudere i battenti e tornare a casa in Sudafrica”.
Non solo: “Basta con lanci di razzi, satelliti o produzione di auto elettriche, e il nostro Paese risparmierebbe una fortuna. Forse dovremmo chiedere a Doge di analizzare attentamente la questione? Un sacco di soldi da risparmiare”. Trump, si sa, non ama essere attaccato frontalmente e se c’è una cosa di cui è capace è quello di togliere “ogni mediazione” tra sé e i cittadini affermando cose che di solito in politica si lasciano nelle stanze riservate. Come finirà? È presto per dirlo. Il gong ha appena suonato il secondo round. Una cosa è certa: fin quando gli americani saranno accanto a The Donald, questi non ha da temere. Sempre che l’economia a stelle e strisce tenga. In caso contrario, la storia potrebbe cambiare repentinamente.
