Coronavirus, bollettino drammatico: 23mila contagiati, oltre 2mila morti. “Trend al ribasso”

Rispetto a ieri abbiamo 19 morti in meno. Così il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nella consueta conferenza stampa delle 18 per aggiornare il Paese sui dati dell’emergenza coronavirus. Per il secondo giorno di fila i decessi superano le trecento unità. Sono stati registrati infatti 349 morti, “19 in meno rispetto a ieri”, domenica 15 marzo.

Il numero dei nuovi casi positivi è di 2.470, una cifra considerata al ribasso anche se all’appello mancano i dati della Puglia e della provincia autonoma di Trento. Il totale dei contagiati sale a 23.073. Se a questi aggiungiamo i decessi totali (2.158) e i pazienti guariti (2.749) il numero totale dei casi in Italia da quando ha avuto inizio l’epidemia è di quasi 28mila unità (27.980).

“Sono 414 i guariti, un numero più elevato di ieri, per un totale di 2749” ha spiegato Borrelli che ha poi aggiunto: “Dei 23.073 contagiati, 10.197 sono in isolamento domiciliare, 1851 in terapia intensiva, sempre il 10% dei contagiati positivi”.

I DATI REGIONE PER REGIONE – Nel dettaglio i casi attualmente positivi sono 10.861 in Lombardia, 3.088 in Emilia-Romagna, 2.274 in Veneto, 1.185 nelle Marche, 1.405 in Piemonte, 841 in Toscana, 575 in Liguria, 472 nel Lazio, 363 in Campania, 346 in Friuli Venezia Giulia, 367 nella Provincia autonoma di Trento, 235 nella Provincia autonoma di Bolzano, 212 in Puglia, 203 in Sicilia, 159 in Umbria, 165 in Abruzzo, 87 in Calabria, 105 in Sardegna, 103 in Valle d’Aosta, 15 in Molise e 12 in Basilicata.
I dati della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Puglia sono aggiornati alle 18 di ieri.
Sono 2.749 le persone guarite. I deceduti sono 2.158, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

IL DECRETO – “I fondi stanziati oggi dal decreto sono sufficienti, e qualora dovessimo avere più risorse sono sicuro che saranno rese disponibili dal governo”. Così Angelo Borrelli, capo della Protezione civile.  “Il tema delle mascherine ci vede molto impegnati. Registriamo dai Paesi fornitori un ritardo o addirittura dei blocchi delle forniture, decisi dai governi per garantire la propria autosufficienza” ha aggiunto.