Coronavirus, gli antinfiammatori peggiorano l’infezione?

An elderly woman in a face mask smiles as she attends a rally in front of the parliament building in Kyiv, Ukraine, Tuesday, March 17, 2020. Protesters demanded lawmakers to stop working amid nation-wide quarantine in order to prevent hastily adopting unpopular laws. In an additional set of measures preventing the spread of the new coronarivus, Ukrainian authorities ruled to close public places except food markets, pharmacies and gas stations starting from Tuesday in Kyiv and other regions, and restrict the use of public transport from Kyiv to other Ukrainian cities. For most people, the new coronavirus causes only mild or moderate symptoms. For some it can cause more severe illness, especially in older adults and people with existing health problems. (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Il ministro della Sanità francese, Oliver Vèran, e l’Ospedale di Losanna hanno lanciato l’invito a non utilizzare antinfiammatori fai da te per combattere il coronavirus. La motivazione dell’appello sta nel fatto che l’infiammazione è una risposta naturale del nostro corpo alle infezioni e mascherando questa risposta del sistema immunitario con l’assunzione di farmaci antinfiammatori non solo si può mettere in pericolo la risposta dell’organismo, ma anche nascondere i segnali che indicano la presenza di una problematica più seria. Per questo motivo peggiorerebbero le infezioni.

“Lo studio a cui probabilmente fanno riferimento – ha detto a repubblica il farmacologo Gianni Sava della Società Italiana di Farmacologia – è quello pubblicato su Cellular Immunology qualche anno fa e nel quale si descrive la capacità dell’ibuprofene di inibire la produzione di anticorpi da parte di linfociti B umani. Lo studio conclude ammettendo che esiste un rischio che l’ibuprofene possa complicare la vaccinazione negli anziani, che sono più fragili e più esposti al rischio di contagio da Coronavirus”.

Nelle linee guida della società Italiana di Medicina Generale è chiaro che in questa delicata fase di allarme per i contagi non bisogna assolutamente ricorrere al fai da te e decidere di prendere antinfiammatori in autonomia. “Gli antinfiammatori sono totalmente inefficaci nella cura del Covid 19 e anzi sono potenzialmente pericolosi per cui ne va impedito l’uso”, avverte Claudio Cricelli, presidente della Simg. “In particolare, il cortisone va impiegato solo sotto controllo medico e in specifiche situazioni perché a dosi elevate è un immunosoppressore, cioè inibisce la risposta immunitaria per cui ci renderebbe più fragili anche nei confronti del Coronavirus. Proprio per questo, in tutti i casi in cui i medici sospettano un’infezione da Covid, le nostre Linee guida dicono che non bisogna usare gli antinfiammatori e tanto meno il cortisone”.

Molti italiani, probabilmente dopo aver sentito che in Cina sono partite le sperimentazioni di antiinfiammatori pe combattere il Covid- 19 abbiano iniziato a prendere antiinfiammatori per via precauzionale. “Tuttavia – ribadisce Sava – è assolutamente sconsigliato il fai da te nemmeno per fare la ‘prova’ dei sintomi che scompaiono e ‘autoconcludere’ che non si tratta di Covid 19 perchè gli antinfiammatori non fanno nulla ma agiscono solo sui sintomi. Quindi, se c’è un sintomo influenzale e c’è febbre meglio prendere un antipiretico scegliendo tra aspirina o paracetamolo ma non c’è ragione per prendere altri antinfiammatori perché non ci sono dati scientifici a riguardo e perché le infezioni virali guariscono da sé”.  Concorda con questa linea Cricelli: “Il medico li prescrive sempre con cautela perché sa bene che in genere le forme influenzali o parainfluenzali non hanno bisogno di terapia. A volte può essere necessario qualche farmaco per alleviare i sintomi ma gli antinfiammatori non risolvono le forme stagionali respiratorie e tanto meno il Covid 19”.