“In queste ore l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha riunito il comitato tecnico scientifico, per analizzare le evidenze, e sta deliberando la possibilità di avviare delle sperimentazioni” del farmaco, normalmente usato per l’artrite reumatoide, utilizzato a Napoli con effetti positivi nel contrastare gli effetti del coronavirus. Lo spiega il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

“Questo farmaco ora è registrato per un altra patologia – ha detto Brusaferro – il meccanismo d’azione però potrebbe risultare efficace per delle manifestazioni cliniche che ha il coronavirus: dal punto di vista scientifico, occorre avere delle valutazioni definite, con un campione di soggetti definito, e credo che l’Aifa stia lavorando a questo”.

Insomma, si tratta di “una promessa, un’opportunità che va studiata, per avere tutti quei parametri per poi dire che il meccanismo di azione è effettivamente efficace per tutti i pazienti affetti dal coronavirus”, ha concluso Brusaferro.

I RISULTATI – La metà dei pazienti curati con il farmaco Tolicizumab sta migliorando. E’ quanto annuncia il direttore dell’Unità di immunologia del Pascale, il dottore Paolo Ascierto, che conferma gli ulteriori progressi nell’uso all’ospedale Cotugno di Napoli del Tolicizumab, l’anticorpo monoclonale utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide sulla polmonite indotta dal coronavirus.

“Da sabato abbiamo trattato 6 pazienti tutti intubati. Di questi, 3 hanno avuto un miglioramento importante. Il primo paziente ha evidenziato segni di miglioramenti alla Tac di controllo effettuata ieri sera”. Quest’ultimo nelle prossime ore, se le condizioni resteranno stabili, potrebbe essere stubato.

Il presidente e amministratore delegato di Roche Farma, Maurizio de Cicco, ha chiesto che l’Aifa – Agenzia italiana del farmaco – sia presente in questa nuova fase della sperimentazione. Ribadendo, però, quali sono gli utilizzi del prodotto della Roche. «Dai risultati che abbiamo ottenuto e che ci vengono segnalati dai clinici che l’hanno utilizzato, il farmaco sembra funzionare – ha detto de Cicco a Radio 105 – migliorare la capacità respiratoria. Non è un vaccino, non è un antivirale, questo è un farmaco per altre indicazioni che però aiuta i pazienti che vengono intubati a migliorare la respirazione”.

Lo stesso Ascierto nei giorni scorsi ha spiegato che si tratta di “un anticorpo monoclonale che ha come obiettivo l’interleuchina-6, una citochina prodotta dal sistema immunitario e che caratterizza molte situazioni di infiammazione cronica. Non e’ quindi un antivirale”. Non agisce direttamente contro il virus, ma solo su una complicanza dell’infezione. “Nell’ambito di una situazione di stress respiratorio sappiamo che l’interleuchina-6 e’ la citochina maggiormente implicata”, spiega Ascierto.

“Abbiamo sentito i medici cinesi – racconta il medico – che ci hanno detto di averlo utilizzato con successo su 21 pazienti e ci hanno consigliato addirittura di utilizzarlo prima che i pazienti finiscano in terapia intensiva. Nei loro casi il farmaco ha funzionato dopo sole 24-48 ore“. Sulla scorta di questi elementi Ascierto, in collaborazione con l’Unita’ di Oncologia dell’Azienda dei Colli di Vincenzo Montesarchio, ha deciso di utilizzarlo per la prima volta su due pazienti con Covid-19 ricoverati al Cotugno di Napoli.

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