Era partito dall’Australia fino ad arrivare a Bali e alle Filippine. La sua intenzione era quella di procedere attraverso Vietnam, Laos, Cambogia e Tailandia. E infine il Nepal prima di tornare a casa, in Italia. Ma Elia Migliorati, 24enne originario di Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, ha incontrato sulla sua strada il coronavirus ed è rimasto bloccato. Si trova nelle Filippine da circa un mese e quello che doveva essere un grande viaggio è diventato a tratti un incubo, anche perché il ragazzo ha dichiarato di aver sofferto i sintomi del Covid-19.
“Mi sono stabilizzato sull’isola di Palawan e dopo la prima settimana di lockdown, il 17 marzo, mi sono ammalato. Febbre alta e tutti i sintomi che riconducevano al coronavirus. Così mi hanno costretto alla quarantena per 14 giorni nella mia stanza di albergo all’interno di un villaggio”, ha raccontato Elia a L’Eco di Bergamo. Per una settimana ha sofferto febbre alta e problemi respiratori. L’ospedale più vicino? A tre ore di viaggio. Tampone? Neanche a parlarne. “Sono sicuro fosse Covid-19 – ha osservato – due infermieri del villaggio mi hanno prescritto paracetamolo. Ero preoccupato, ma ho avuto la fortuna di essere assistito da una signora che gestisce la struttura dove mi trovo. Ero molto affaticato, ed anche i contatti con la mia famiglia ero costretto a doverli ridurre al minimo proprio per questo».
Il 24enne ha detto di essere sempre in contatto con l’ambasciata italiana di Manila. Ma il lockdown del Paese è stato prorogato fino al 30 aprile e prima di allora sarà difficile tornare in Italia. Nel villaggio dove Elia si è trovato a vivere in isolamento si trovano anche altri italiani. Al momento nelle Filippine si contano 5.453 casi e 349 decessi secondo la Johns Hopkins University. A preoccupare è però anche il pugno duro di Rodrigo Duterte, il presidente, già tristemente noto per la sua lotta violenta alla droga, che ha detto alla polizia, riferendosi ai trasgressori del lockdown: “Sparateli a morte. Piuttosto che farvi causare problemi, io vi seppellirò”.
Elia Migliorati era in viaggio dopo un anno di lavoro in Australia. “Qui trascorro le giornate nella spiaggetta privata dell’hotel – racconta – leggo libri, e tutti i residenti hanno un’ora d’aria al giorno per fare una passeggiata o comprare qualcosa di necessario. Una volta rientrato a casa, e non appena tutto si sarà risolto, l’idea è quella di partire per la Nuova Zelanda e perché no, riprendere anche il viaggio interrotto in Asia”.
